Nasce il movimento “Contaminiamo i saperi”. La presentazione alla “Mediterranea” con Nasone e Bentivoglio

Reggio Calabria. Una giornata importante per la Mediterranea, che ha salutato la nascita di un nuovo movimento, con l’obiettivo di “contaminare” di cultura la vita dell’università, partendo dalle solide basi della legalità e della coscienza civile. Tenutosi in territorio “neutro”, fuori dalle aule di lezione, presso i corridoi del plesso di Architettura della Cittadella Universitaria di Feo di Vito, l’incontro è stato animato dalla presenza dell’imprenditore reggino vessato da oltre vent’anni dalla ‘ndrangheta, Tiberio Bentivoglio, e dal professor Mimmo Nasone, coordinatore regionale dell’associazione “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Tiberio Bentivoglio non è un accademico esperto di ‘ndrangheta, non è uno studioso rinchiuso nel suo studio tra libri polverosi, non è un magistrato che “gli uomini d’onore li ha affrontati solo ammanettati e nelle aule di tribunale”, ma una vittima che l’organizzazione criminale l’ha guardata in faccia, l’ha subita con gli incendi e le pallottole, l’ha vissuta con la pancia. Tiberio non vuole suscitare solo sterile rabbia nei confronti delle mafie: da chi lo ascolta vuol tirare fuori disgusto: “È l’unica parola che possiamo usare, e non indignazione, perché l’indignazione, è diventata ormai una moda. E’ troppo inflazionata e non basta più”. “Tutti si indignano, ma la maggior parte poi si fossilizza lì, senza provare a trasformare tutto ciò in impegno”, ha osservato Maria Aloi, la studentessa chiamata ad aprire la manifestazione di presentazione del Movimento “Contaminiamo i Saperi” che si ispira a modelli ampiamente diffusi in altri contesti accademici – italiani ed esteri – e crede nella necessità di riconoscere nell’Università un luogo di formazione a 360° gradi, in cui i saperi si contaminano, le competenze si mischiano e tutti gli studenti possono crescere davvero umanamente, prima ancora che culturalmente e che oggi è già sostenuto su facebook da oltre 850 universitari.
Tante le emozioni che hanno percorso i corpi e le anime degli studenti che vi hanno preso parte, quando Nasone ha elencato i nomi e le date delle morti innocenti di mafia: “Piazza Castello di Reggio: sette fiori in legno ricordano le vittime di mafia; sette nomi ci ricordano perché dobbiamo provare disgusto per la mafia, Demetrio Quattrone, Dodò Gabriele, Daniele Polimeni, Soverino, Antonino Tripodo, Rocco Barillà, Luigi Rende. Queste sono solo alcune delle tantissime vittime che la mafia ogni giorno uccide direttamente e indirettamente: persone come noi, che pagano un prezzo altissimo, quello della vita, che hanno come unica colpa l’aver dato un passaggio in auto alla persona sbagliata o di trovarsi al campetto di calcetto con gli amici nel momento sbagliato”. Emozioni che raggiungono l’apice con la testimonianza struggente di Bentivoglio, che ha raccontato la sua storia con l’aiuto della giornalista Daniela Pellicanò nel libro dal titolo “Colpito – La vera storia di Tiberio Bentivoglio”. Agli inizi degli anni ‘90 Bentivoglio apre un attività che corona i tanti sacrifici e l’esperienza maturata nel settore farmaceutico. Finchè un uomo, un giorno, entra nel suo esercizio commerciale e gli chiede di pagare il pizzo. Bentivoglio decide di non piegarsi e si rivolge alle forze di polizia, senza raggiungere i risultati sperati. Pur nello sconforto, ad ogni sopruso Bentivoglio si rimbocca le maniche e ricomincia a costruire. “È stata la determinazione di mia moglie a ridarmi fiducia. Guai a chi parla di coraggio -dice Tiberio – io non ho avuto coraggio. Per denunciare, bisogna essere audaci, trovare la forza interiore. Io l’ho trovata, perché non sono figlio di papà, io quello che ho ottenuto l’ho sudato”.
Buona la partecipazione dell’Ateneo reggino, grazie alla presenza di numerosi studenti, del dottore Maurizio Catalano, Presidente del Cral, e dei professori della “Mediterranea” Alberto De Capua, Delegato del Rettore all’orientamento e rappresentante del Contamination Lab, Gianfranco Neri, direttore del Dipartimento di Architettura e Territorio, Domenico Nicolò, coordinatore del corso di laurea in Scienze Economiche, Adolfo Santini, già preside di Ingegneria ed attuale Prorettore dell’Università “Mediterranea” (che ha portato i saluti del Rettore) e Angelo Viglianisi Ferraro, coordinatore del Movimento “Contaminiamo i Saperi”.

Graziella Giordano

 


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