I Bronzi di Riace stanotte tornano a casa

Reggio Calabria. Sono iniziate questa sera a palazzo Campanella in Reggio Calabria, sede del consiglio regionale della Calabria, le operazioni di trasferimento dei Bronzi di Riace verso il Museo Nazionale della Magna Grecia, distante pochi chilometri in linea d’aria. Il palazzo della massima assise regionale ospita le statue dei due guerrieri dal 2009, quando il museo cittadino fu chiuso per i lavori di restauro nell’ambito del 150° dell’Unità d’Italia. Nel cortile di palazzo Campanella tutto è pronto per il delicato tragitto, un camion speciale sarà scortato dalle gazzelle dei Carabinieri.
“Sono contento di essere arrivato all’inizio di un’operazione delicata che sarà quella di riuscire al più presto a riportare i Bronzi nel loro museo naturale dove erano stati destinati”. Lo ha detto il ministro dei beni culturali, Massimo Bray, giunto alle ore 23,15 a Reggio Calabria, a palazzo Campanella, sede del consiglio regionale, per dare l’avvio alle operazioni di trasferimento dei Bronzi di Riace, ospiti della Regione dal 2009, nel restaurato museo nazionale della Magna Grecia.
“Facciamo ciò – ha proseguito il ministro – con l’impegno che avevamo assunto, questo passaggio sarà fatto adesso di notte proprio per la delicatezza dell’operazione. Credo che stiamo mantenendo una promessa restituendo a tutti i cittadini non solo di Reggio e della Calabria ma del mondo, uno dei grandi tesori su cui credo davvero che bisognerà investire intelligenze e risorse per far ripartire il Mezzogiorno d’Italia”.
Mantenuta quindi la promessa fatta mesi fa, anzi con qualche mese di anticipo: “Avevo detto che avremmo mantenuto l’impegno del primo semestre 2014, ma avevo la speranza che grazie all’aiuto del personale del ministero, tutte le istituzioni, gli enti locali, il comune, la regione, si sarebbe potuto fare di più”.
Quanto alle polemiche innescate da chi, di volta in volta, vorrebbe i Bronzi in giro per l’Italia, questa volta all’Expo 2015 di Milano, il ministro è stato chiaro: “I Bronzi sono un patrimonio realmente inestimabile e bisogna trattarli con cura, come se fossero veramente due nostri amici, due grandi testimoni a cui vogliamo bene che ci sapranno guidare nel compito che abbiamo di fronte di continuare la tutela del nostro patrimonio storico-artistico. La loro preziosità, la loro delicatezza, credo che renda davvero difficile ogni loro spostamento”.

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