Libera incontra il vescovo Morosini

Reggio Calabria. Un’occasione per condividere il cammino e le esperienze, un confronto intenso sui temi del contrasto alla ‘ndrangheta e del ruolo dell’associazionismo cattolico e laico. E’ stato questo il significato dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra una nutrita delegazione del coordinamento reggino di Libera ed il Vescovo Giuseppe Fiorini Morosini. Introducendo l’incontro Francesco Spanò, responsabile del Coordinamento territoriale, ha specificato che Libera è una associazione laica alla quale però aderiscono e ne costituiscono una parte fondamentale, organismi ecclesiali come l’Azione Cattolica, l’Agesci,il Masci, le Acli, la Caritas Diocesana, il Cereso, la Piccola Opera Papa Giovanni, il Centro Comunitario Agape, il movimento di Rinascita Cristiana ed altri ancora. Gli interventi hanno comunicato il lavoro che la rete delle associazioni sta portando avanti sul tema dei beni confiscati, promuovendo lavoro attraverso cooperative ed aziende, della formazione delle coscienze nei percorsi associativi per bambini ed adolescenti,nei servizi alle fasce sociali svantaggiate e nella tutela dei loro diritti, nelle attività educative verso i minori a rischio nei quartieri più degradati ed ad alta densità mafiosa, nel sostegno alle vittime del racket attraverso lo sportello Sos giustizia, nell’attività di sensibilizzazione e di educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva nelle scuole, nei numerosi campi estivi di lavoro e di condivisione anche con giovani provenienti dal nord dell’Italia. Un servizio attraverso cui le associazioni cattoliche tentano di testimoniare dal basso una Chiesa che si vuole contrapporre alla violenza mafiosa con i valori alternativi del Vangelo ed ispirandosi alla dottrina sociale della Chiesa. Un impegno che sconta fatiche, limiti ed insufficienze, ma che sta contribuendo al risveglio delle coscienze, al coinvolgimento nelle azioni di contrasto alla ‘ndrangheta di imprenditori, di nuove associazioni,di giovani delle scuole e dell’università. Durante l’incontro è intervenuta, in rappresentanza dei familiari delle vittime innocenti di mafia, Rosa Quattrone, figlia dell’ingegnere dell’Ispettorato del lavoro ucciso nell’adempimento del suo dovere a difesa della legalità. Ha ricordato che a Reggio non è vero che nessuno denuncia, ma sono invece stati tanti coloro che si sono ribellati alla prepotenza mafiosa e, come suo padre, hanno pagato per questo con la vita la scelta di essere servitori dello Stato e della legalità. Ricordando l’importante iniziativa della Chiesa di Reggio-Bova della veglia di preghiera per le vittime, anche a nome degli altri familiari, ha proposto al Vescovo di fare diventare la giornata nazionale annuale della memoria e dell’impegno del 21 marzo un forte momento di ricordo delle vittime del nostro territorio che hanno perso la vita per mano della ‘ndrangheta,da proporre in tutte le parrocchie della Diocesi. Il Vescovo ha ringraziato le associazioni di Libera per la testimonianza d’impegno civile e religioso, mostrandosi convinto che il triste fenomeno della ‘ndrangheta potrà essere debellato solo se ci sarà l’impegno di tutti, ad iniziare dallo Stato e dal Governo Centrale, che non può limitarsi alla repressione, pur necessaria, ma deve investire di più per dare alla nostra terra prospettive di sviluppo attraverso interventi adeguati sul lavoro,sanità, trasporti, ambiente e politiche educative e sociali. I ragazzi dei nostri paesi e dei quartieri a rischio non possono avere solo l’immagine dello Stato che interviene esclusivamente per perquisire ed arrestare i loro genitori, ma devono vederlo anche in una scuola che funziona, in una sanità ed in servizi sociali che siano di concreto sostegno alle famiglie. Ha infine ribadito l’importanza del lavoro con i giovani ai quali bisogna trasmettere il messaggio che la ‘ndrangheta può dare loro solo infelicità, che i guadagni e le soddisfazioni che in modo illusorio dà sono ben presto sostituite dalla sofferenza del carcere, della privazione della famiglia e di una molto probabile morte violenta. Al termine dell’incontro, come segno concreto dei frutti che può generare la legalità, il Vescovo ha ricevuto da parte della Cooperativa che gestisce la Bottega della legalità il dono di alcuni prodotti provenienti dai terreni confiscati alle mafie.

Coordinamento territoriale di Libera Reggio Calabria

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