Proteste nel corso dell’inaugurazione del nuovo Museo. Ethos chiarisce: “Siamo felici per i Bronzi, malumori nei confronti di Scopelliti”

Reggio Calabria. In data 21/12/2013, dopo quattro anni di attesa, si è finalmente svolta l’inaugurazione del Museo Nazionale di Reggio Calabria. Alla cerimonia era presente il Ministro Massimo Bray, forte promotore di questo evento, il quale si è lungamente battuto affinché i Bronzi tornassero in una sede degna di tali monumentali opere; Ministro verso cui nutriamo forte stima, e che ci sentiamo in dovere di ringraziare per la tenacia dimostrata in questa vicenda. Alla cerimonia era presente inoltre il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, com’è usuale in eventi di inaugurazione di tale rilevanza. L’oggetto della contestazione che diversi cittadini hanno intrapreso era non il ritorno dei Bronzi (del quale non si può non essere felici), non il Ministro Bray (al quale tutta Reggio deve profonda gratitudine), ma il malgoverno dei precedenti consigli comunali, responsabili di numerosi disservizi e del buco del bilancio che oggi paghiamo con forti aumenti delle aliquote comunali. All’evento erano presenti numerose reti nazionali, pertanto l’occasione è stata ritenuta opportuna per denunciare ad un pubblico più ampio possibile i disagi arrecati da tale sciagurata amministrazione delle risorse di Reggio Calabria. Purtroppo, la contestazione è stata strumentalizzata da numerosi giornalisti locali, i quali hanno invece riportato nei loro articoli di una contestazione ai danni del Ministro Bray, del rientro dei Bronzi e della città di Reggio Calabria. Alcuni hanno riportato che i contestatori avrebbero voluto vedere i Bronzi distrutti, altri che lo scopo era unicamente rovinare un giorno di festa. Nulla di più falso: la volontà era quella di denunciare lo stato di disagio in cui la nostra città si trova, e ciò era evidente dai ripetuti applausi al Ministro Bray, a cui, ribadiamo, è impossibile non essere grati, e dai fischi al governatore Scopelliti, già Sindaco di Reggio Calabria, sotto la cui amministrazione si sono accumulati i debiti che oggi siamo costretti a pagare.

Ethos

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