Commissariamento, Pasquale Naso (Ncd): “Scrivere comunicati è facile, amministrare la cosa pubblica è ben altra cosa”

Reggio Calabria. Parlare e scrivere “comunicati” è facile, amministrare la cosa pubblica è ben altra cosa. Leggiamo quotidianamente decine di analisi socio politiche sulla città e sulle colpe di una classe dirigente, quella del centro-destra, che ormai a detta dei soliti soloni, ha tutte le colpe di questo mondo. La congettura negativa è sotto gli occhi di tutti ma fa più comodo gettarla in rissa e additare il modello Reggio come causa di tutto. Uscendo dal becero provincialismo che affossa alcuni “illuminati” e facendo una disamina veloce su scala nazionale giungiamo a due possibili conclusioni: o di modello Reggio ha vissuto tutt’Italia o chi incolpa la politica del centro-destra mente sapendo di mentire. Presto detto in otto anni di centro destra in città, indiscutibilmente anche a detta di esponenti del Pd reggino, di cose buone se ne sono fatte. Erano altri tempi direte, ma cantierizzare una città ferma da decenni non era facile, ma soprattutto in quegli anni si sono date risposte importanti a tutta la cittadinanza. Ma se spostiamo l’attenzione su altre città messe peggio di Reggio lì nessuno di questi imbonitori di piazza fa raffronti, mi viene in mente il caso di Parma città con 800 milioni di euro certificati di deficit, ma lì il buon Pizzarotti mica grida al default, o la corte dei conti boccia piano di rientro, certo lì si molto più difficoltoso che a Reggio. Ma scrivere e gridare sui social network è più facile che metterci la faccia e risolvere i problemi dei dipendenti comunali, dei dipendenti delle società miste, dei trasporti ecc. Qui a queste latitudini di problemi ce ne sono ad ogni angolo come ad ogni angolo ci sono gli imbonitori che cavalcano la disperazione delle famiglie per attaccare un nemico politico, come il caso Tares: solo chi non vuole non sapere può addebitare il tutto al deficit del comune. Solo chi vuole mentire può attribuire l’aumento al centrodestra. Solo i falsi moralisti possono cavalcare la menzogna. Ma visto che il mio modo di agire è sempre stato rivolto al ragionamento e poco alle offese, vorrei analizzare e capire come l’apparato burocratico amministrativo a Reggio non viene lambito da nulla: eppure la città non è la Svizzera, anzi. Eppure da un anno non ci sono più politici al Comune, ma i burocrati si. Allora mi domando il male che c’è in città è figlio della politica? O più semplicemente appare più facile colpire la politica perché chiaramente visibile e individuabile e ci si limita a chiudere gli occhi quando la burocrazia amministrativa fa e disfa a proprio compiacimento? Qualcuno tanto tempo fa scrisse che il commissariamento era un’opportunità, me ne ero convinto anche io ad un certo punto, pensando che quel livello oscuro dove le pratiche scompaiono e i ritardi diventano decenni potesse essere estirpato dai commissari, ma a oltre un anno di sospensione della democrazia nulla è accaduto, gli appalti adesso sono limpidi, i beni confiscati sono assegnati in tempi celeri, le buche sono tutte tappate, l’acqua scorre limpida e chiara dai rubinetti dei reggini e la differenziata è al 70%. Siamo in Svizzera e non me ne sono accorto, ma tanto alla fine la colpa di tutto è sempre della politica.

Pasquale Naso
Nuovo Centrodestra
ex consigliere comunale

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