Mirano. Operazione Black Car: Guardia di Finanza scopre evasione fiscale nel commercio di automobili di lusso

Mirano (Venezia). A seguito di una recente operazione di servizio a contrasto dell’evasione fiscale nel settore del commercio delle auto di lusso, condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Mirano sotto l’egida della Procura della Repubblica di Venezia, le Fiamme Gialle hanno già dato corso alle prime azioni di “recupero” dei proventi sottratti a tassazione dagli indagati.
Qualche giorno fa, infatti, su disposizione del gip di Venezia è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” sui beni e sulle disponibilità economiche del nucleo familiare oggetto di indagine, anche indirettamente possedute.
In primo luogo, sono state sequestrate 3 unità immobiliari situate a Mirano, a Salzano e a Cessalto (TV), il cui valore complessivo è stato indicativamente stimato dall’Agenzia del Territorio in quasi 550 mila euro.
Stessa sorte è toccata anche a 11 autovetture, alcune anche di alta gamma, dal valore di oltre 300mila euro.
Da ultimo, i Finanzieri hanno proceduto al blocco dei conti correnti bancari dei 4 indagati, cittadini italiani di etnia Rom, su cui è stato rinvenuto un saldo attivo di circa 56 mila euro.
Si tratta di un patrimonio particolarmente ingente, costituito negli anni grazie alla costante evasione fiscale, che ha consentito agli indagati di ottenere un illecito vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti del settore onesti e rispettosi delle regole.
La società verificata, infatti, si occupava occultamente di compravendita di auto di lusso (soprattutto Audi, Bmw e Mercedes ma anche Ferrari, Jaguar, Lamborghini e Porsche), operando sia mediante annunci su internet che tramite siti di vendita sul territorio, praticando prezzi particolarmente concorrenziali proprio perché operava in totale evasione delle imposte.
Le indagini, peraltro, si sono rivelate particolarmente difficoltose, in quanto è stata constatata la totale assenza di qualsiasi impianto e documentazione contabile e poiché i soggetti verificati, successivamente all’inizio del controllo, hanno in più occasioni simulato l’alienazione o la donazione del proprio patrimonio, intestando i beni a dei prestanome e “oscurando” il sito internet per far perdere ogni traccia dell’illecita attività condotta.
Solo attraverso lo svolgimento di complesse indagini finanziarie sui conti correnti bancari, pertanto, è stato possibile ricostruire interamente il giro d’affari illecito che gli indagati avevano posto in essere, occultando al fisco, tra il 2004 e il 2012, un volume d’affari complessivo di circa 31 milioni di euro, di cui 6 di IVA.
Al termine della verifica, sono scattati i primi provvedimenti cautelari disposti dal gip di Venezia, per preservare da dissipazioni il patrimonio illecitamente acquisito che, in caso di condanna, sarà acquisito dallo Stato come “risarcimento” dell’evasione fiscale accertata e della sleale concorrenza praticata, particolarmente dannosa per tutti quei commercianti del settore che conducono la propria attività nel rispetto delle regole e degli obblighi fiscali.

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