Depuratore a Soverato. Pm ribadisce la richiesta di giudizio per sette persone

Catanzaro. Nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti connessi alla gestione del depuratore di Soverato, il pubblico ministero di Catanzaro ha ribadito per la seconda volta, nell’aula del gup, la richiesta di rinviare a giudizio sette persone, fra tecnici comunali, imprenditori e responsabili dell’Ufficio per l’emergenza ambientale in Calabria. Secondo quanto ha reso noto l’Agi un accusato è stato ammesso al giudizio abbreviato, mentre per tutti gli altri l’udienza è stata rinviata al 14 marzo, quando si terranno gli interventi dei difensori. La richiesta di rinvio a giudizio è stata presentata nei confronti dei responsabili del Settore acque dell’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale in Calabria dal 2005 al 2008, Andrea Ottaviano Adelchi, Roberto Celico, Giacinto Chiappetta, Livio Persano, e Giancarlo Del Sole, un tecnico del Comune di Badolato, Pasquale Larocca, e due imprenditori, Antonio Fiorenza e Francesco Ferreri. L’udienza preliminare era già iniziata una prima volta, ed il pm aveva tenuto la propria requisitoria nel febbraio scorso, ma oggi tutto si è dovuto ripetere per via del cambio del giudice titolare. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica, Carlo Villani, che alla fine ha contestato agli indagati, a vario titolo, la violazione di norme ambientali, l’omissione in atti d’ufficio, la deturpazione di bellezze naturali e l’inadempimento di contratti di pubbliche forniture.

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