Le Muse ha promosso l’incontro “Notte guai e libertà”

Reggio Calabria. La notte ed i suoi misteri, la notte esaminata nei suoi aspetti letterari, storici, sociali e di costume. Che rapporto abbiamo con la notte? Questi in sintesi i concetti che si sono dibattuti nell’ennesimo appuntamento domenicale del Laboratorio delle Arti e delle Lettere – Le Muse. Una accesa “Piazza Culturale” dal titolo “Notti guai e libertà” in cui Giuseppe Livoti – presidente del sodalizio reggino ha animato vari interventi di personaggi e personalità della città di Reggio Calabria. Intorno al tema del buio, delle tenebre si è detto e scritto moltissimo nei secoli ha ribadito Livoti: nostro punto di partenza è una affermazione del filosofo libanese Gibran il quale, sosteneva che, per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte. Interventi che hanno riportato alla storia della letteratura con Teresa Polimeni Cordova che, da critico letterario ha messo in evidenza autori come Manzoni, Leopardi, scrittori che hanno parlato di storie, in un rapporto tra spazio e tempo scandite da visioni notturne. Come non ricordare l’addio ai monti nei Promessi Sposi. La stessa Lucia è personaggio contemporaneo che trova nelle tenebre la poesia della natura. Altro tema, il passaggio dalla luce alle tenebre come momento di gioia o dolore o ancora il buio vissuto nella vita domestica. I giovani si sa oggi appartengono al cosiddetto –branco- ricorda Vincenzo Evoli, promoter e public relation della movida reggina. Giovani in ogni dove, a volte senza il controllo delle famiglie specie per le generazioni più giovani. Il mio sogno? Per Evoli creare un punto di incontro e tendenza, sulla scia dello storico locale romano –Piper-. Occorre ascoltare la musica, contaminare i generi, all’alcol dare il giusto peso, solo così si può essere animatori della notte. Il buio deve essere anche sicurezza, le liste nei locali garantiscono proprio questo. Ogni età ha i suoi riferimenti, il suo trend ed ancora personaggi come me, servono proprio per assimilare tendenze e necessità che cambiano da città in città, dice in conclusione il giovane manager. Francesco Cogliandro, make up artist, ribadisce che chi è nel campo dell’estetica ha una coscienza, una coscienza creativa. Bando alle ragazze-donne per Cogliandro. Ognuno/a deve rimanere ciò che è, via le falsità col trucco o ancora personalità accentuate e non interpretate. Donne del passato dalla Brigitte Bardot a Joan Crawford con la loro bellezza non accentuata da vari artifizi, hanno dimostrato nella storia del cinema proprio questo. La notte è luce, non ombra per Francesco Cogliandro, poiché siamo tutti più liberi e tendiamo a mostrarci anche per come siamo veramente. Fotografie notturne, nel mondo magico per eccellenza che è il Teatro per Antonio Sollazzo che, da artista ha trattato il tema, attraverso reportage teatrali fatti in questi anni nelle strutture istituzionali della nostra città: il Teatro Cilea ed il Teatro Catona. Spazi scenici, amati da Sollazzo che conferma come il nero fa scaturire una tensione emotiva ed i personaggi che animano spazi cupi, attraverso abiti o azioni sceniche, emergono in maniera decisa e a volte surreale. La città di notte va rivisitata ma, ahimè ricorda il fotografo, alcune piazze sono diventate nelle ore serali pericolose, poiché giovani sempre più disinibiti iniziano a creare scompiglio, non permettendo così di vivere tranquillamente gli spazi collettivi, in tutte le ore della giornata. Questo accade nei siti che dovrebbero essere il biglietto da visita della città come Piazza De Nava o ancora Piazza Italia. E’ solo una questione di rispetto del territorio e di chi ci vive, solo così ritorneremo ad amare la nostra cara Reggio.

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