Cultura, istruzione e formazione: l’impegno della neonata associazione Movicultura

Reggio Calabria. Bisogna puntare sulla cultura, partendo dalle idee, dalla creatività, dalla voglia di riscatto, per le quali non occorrono finanziamenti particolari, ma un sentire comune, una passione civile che faccia rete, superando le autoreferenzialità, aprendo nuovi orizzonti di senso e percorsi di crescita culturale per lo sviluppo della nostra regione. Movicultura, l’Associazione nata alcuni mesi orsono in Calabria per iniziativa di una consistente rappresentanza di Dirigenti scolastici, rilancia, nella provincia di Reggio Calabria, grazie al coordinamento presieduto dal prof. Alessandro De Santi, il suo impegno per raccogliere la sfida di ridisegnare, partendo proprio dalla nostra Regione, il sistema regionale di Istruzione e Formazione. Di questo rinnovato impegno se ne è parlato in occasione di un incontro del coordinamento provinciale di Movicultura, rappresentato da Alessandro De Santi, Nicola Catalano e Guido Leone, con un consistente numero di Dirigenti scolastici, presente anche un tradizionale “amico” della scuola, il prof. Andrea Guarna, espressione significativa della valenza culturale dell’imprenditoria reggina.
Una sfida, è stato detto a più voci, che si vuole affrontare offrendo concreti contributi per costruire un sistema scolastico davvero integrato, capace di mettere al centro lo studente, i giovani, la crescita e lo sviluppo di ciascuno, interfacciando i percorsi educativi con un contesto sociale ed economico più ampio, al fine di aiutare ogni singolo ragazzo a trovare il proprio percorso formativo, a costruire un progetto di vita finalmente realizzabile, che lo porti a raggiungere una piena realizzazione personale. Questa è l’essenza autentica dell’educazione. Il Movimento, ha ribadito De Santi, intende attivarsi a far sì che la cultura nel suo complesso, l’educazione, l’istruzione e la formazione, vengano finalmente collocate in una posizione centrale nelle diverse azioni politiche e amministrative, sia a livello decentrato che nazionale.
La qualità di una comunità si riflette immediatamente sull’efficienza della sua scuola: disponibilità di strutture e servizi, abbondanza di risorse materiali e non, capacità di governo amministrativo, partecipazione e attenzione delle famiglie, qualificazione del personale scolastico, relazioni intense con l’extra-scuola. Sono queste le carte vincenti di cui deve disporre il Paese.
Il banco di prova sarà costituito dalla capacità di integrare strutture e servizi, secondo la prospettive delle intese e degli accordi di programma nei settori strategici del sistema formativo (infanzia, post-obbligo-istruzione tecnica-professionale-liceale, orientamento, handicap, centri di risorse, ecc.), con l’esigenza di un preciso quadro di riferimento e di riscontri sul piano dei risultati. Vanno previsti interventi atti a migliorare la qualità del sistema d’istruzione, della formazione, dell’orientamento scolastico e del sistema universitario, finalizzati ad un loro maggiore collegamento col territorio, col mondo del lavoro e, soprattutto, in forte sinergia con il sistema produttivo. Vanno previsti, altresì, interventi di sostegno volti a garantire a tutti l’apprendimento offerto nelle scuole, nelle imprese e nelle famiglie. I prossimi anni avranno un peso decisivo nel settore della Scuola: o si riesce a cambiare quel tanto che non funziona più o resteremo indietro di un vuoto incolmabile nei confronti dell’Europa e degli altri Paesi.
La risposta non può che partire dalla consapevolezza che per implementare il nuovo modello di scuola, occorre una forte discontinuità con il passato; e, nel contempo, l’assunzione di impegni per investimenti (che non sono semplici ‘spese’) in innovazione tecnologica, formazione dei docenti, ricerca e sviluppo, valutazione, sicurezza degli edifici, semplificazione amministrativa: investimenti , cioè, che rappresentando precondizioni per il rafforzamento del capitale umano, sono ingredienti indispensabili per la crescita socio –economica.
Di tutto questo ed altro ancora Movicultura intende occuparsi rilanciando l’idea moderna di sviluppo come raccordo tra atenei, imprese, scuola , ricerca e cultura, come bene prezioso per le moderne democrazie e come investimento primario i cui benefici si misurano a medio e lungo termine. Nel corso della riunione i Dirigenti scolastici presenti hanno convenuto che , a breve, si incontreranno per un confronto più allargato e più approfondito sui temi che saranno posti in evidenza nel corso di un prossimo convegno generale sulla scuola reggina e per il quale Movicultura si attende un prezioso contributo in termini di proposte e suggerimenti da parte non solo dei professionisti del settore scuola, ma anche dal mondo dell’imprenditoria, del lavoro,delle forze sociali presenti nel territorio che hanno a cuore il benessere dei giovani. L’obiettivo è una nuova stagione culturale il cui denominatore comune sia investimento in cultura, istruzione e formazione.

Exit mobile version