Giuseppe Scopelliti a Matteo Renzi: “Più coraggio su Patto stabilità, tra riforme anche macroregioni”

Catanzaro. “L’Italia ha bisogno di un cambio di passo forte e credibile ma la prima impressione, dopo il discorso di ieri al Senato è che sul patto di stabilità Renzi abbia svolto un altro tipo di riflessione”. Lo dichiara il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. “A gennaio, aggiunge Scopelliti, il Premier, sullo sforamento del 3%, affermò che si poteva effettuare visto che si tratta di un vincolo anacronistico che risale a 20 anni fa. Concordiamo, ma Renzi, che adesso è il rappresentante dell’interesse di tutti gli italiani, sia più coraggioso. Non è solo l’edilizia scolastica ad aver bisogno di una profonda revisione ma anche il territorio, dalle emergenze ambientali a cui siamo sempre più spesso chiamati a fare fronte fino al rilancio dell’economia locale vero motore per la ripresa dell’Italia. Al Presidente del Consiglio chiediamo di non dare peso alle telefonate che gli giungono dal resto d’Europa ma di ascoltare le vere esigenze del Paese. Vada a Bruxelles a battersi per far usare agli amministratori locali quei fondi che in molti casi abbiamo in cassa ma che per i “vincoli anacronistici” che ci impone l’Unione europea non possiamo utilizzare. Scoprirà che in questa battaglia molto bipartisan sarà supportato da un ampio schieramento a cui interessa lo sviluppo e la crescita dei propri territori. Contestualmente, in un momento storico in cui l’Italia deve assolutamente affrontare una serie di riforme per rendere ancor più competitivo il paese, si avvii anche una riflessione seria ridisegnando non solo il Senato come Camera delle autonomie ma anche la geografia della nazione costituendo le macroregioni, che sicuramente con più forza possono concretamente favorire un vero sviluppo coordinato e progressivo del territorio. Soprattutto per il Mezzogiorno d’Italia questo consentirebbe la realizzazione di interventi non più frammentati, che spesso vedono la disputa tra i diversi livelli istituzionali locali, riconducibili ad un quadro strategico preciso che valorizza le risorse naturali e la collocazione nel Mediterraneo.”

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