Lavoro, Confindustria: “Sud ormai corpo estraneo rispetto al resto del Paese”

Reggio Calabria. L’associazione degli Industriali reggini sugli ultimi dati Istat: “Il tempo delle attese è abbondantemente finito. I numeri parlano chiaro, in Calabria è in atto un vero e proprio dramma nel dramma. Obbligatorio per il nuovo governo ripartire dal Mezzogiorno”. “Lo abbiamo detto in tante circostanze, ribadendolo chiaramente anche da un palcoscenico nazionale in occasione della recente tavola rotonda di Firenze, organizzata dalla Rete delle associazioni industriali metropolitane. Lo Stato ha un debito pesantissimo nei confronti del Mezzogiorno che, ormai, può essere considerato come un corpo estraneo rispetto al resto del Paese. Di ciò oggi, ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, riceviamo l’ennesima amarissima conferma fondata su dati oggettivi”. E’ questo il commento di Confindustria Reggio Calabria in merito alle ultime rilevazioni sul mercato del lavoro diffuse dall’Istat. “L’analisi dei dati, purtroppo, non lascia molti margini – proseguono gli imprenditori reggini – per guardare con fiducia al futuro. Da tempo, infatti, è in atto un vertiginoso crollo dell’occupazione al Sud dove, peraltro, desta forte preoccupazione il superamento della soglia del 50% di giovani senza lavoro. Un autentico dramma nel dramma, poi, è quello che stiamo vivendo nella nostra regione, come del resto sanno bene quanti ancora continuano a portare avanti progetti imprenditoriali in questo territorio. La Calabria e, in modo particolare, la provincia reggina, vivono in una condizione di quasi completa emarginazione rispetto a qualsiasi ipotesi di sviluppo e di crescita economica. Come segnalato dai diversi indicatori si fa sempre più evidente la forte flessione dell’occupazione nell’industria e nel settore delle costruzioni. Quest’ultimo comparto, tra l’altro, per lungo tempo ha rappresentato e rappresenta ancora oggi per l’economia reggina uno degli storici baluardi dei livelli occupazionali e delle possibilità di investimento per le imprese del settore. Anche su questo fronte – aggiungono gli Industriali reggini – la paralisi è pressoché totale come testimoniano il crollo degli appalti pubblici, i cantieri fermi da mesi e il fallimento di tantissime imprese. Non esiste altro modo per dare un senso a tutti questi dati se non tradurli in azioni concrete. L’auspicio è che il nuovo governo Renzi che, almeno sul piano delle intenzioni, si presenta come un esecutivo di cambiamento, sappia interpretare questa nuova fase ponendo il Mezzogiorno al centro dell’agenda politica. In tal senso, tuttavia, le premesse non sembrerebbero essere molto incoraggianti visto l’esiguo spazio concesso alla questione nelle dichiarazioni programmatiche. Nonostante ciò crediamo si debba in tutti i modi provare a riportare l’attenzione della classe dirigente sui veri punti di forza del nostro territorio, su tutti il turismo, la rete dei collegamenti, il porto di Gioia Tauro e, non ultimo, il nuovo livello di governance della città metropolitana che riguarderà, com’è noto, la città dello Stretto con le annesse prospettive in termini di risorse ad esso collegate. In quest’ottica Confindustria Reggio Calabria – conclude l’associazione di via del Torrione – continuerà nell’opera di rafforzamento del proprio ruolo nell’ambito del circuito nazionale delle economie metropolitane di cui, peraltro, fa già parte, vigilando con grande attenzione su tutto il quadro delle opportunità che interessano da vicino il nostro territorio”.

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