Chiusura sezione distaccata Tar. Imbalzano: “Governo faccia marcia indietro”

Pasquale Imbalzano

Pasquale Imbalzano

Reggio Calabria. “Le informazioni che giungono relativamente alla volontà del Governo di adottare una misura legislativa che preveda – in generale- la chiusura delle sezione staccate dei TAR e – in particolare- del TAR di Reggio Calabria, sono davvero preoccupanti per l’inaccettabile rischio di eliminazione di un vitale presidio di legalità in una terra già martoriata da difficilissime condizioni di vita, sia livello economico che sociale”. E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, già Consigliere Comunale e presidente della commissione Decentramento amministrativo del Comune di Reggio Calabria. “Se l’intendimento del Governo – come sembra emergere da questo annunciato intervento- è quello di realizzare un ulteriore taglio alla finanza pubblica nel nome della oramai tanto conclamata spending review, tale misura risulterebbe gravida di conseguenze rovinose non solo da un punto di vista meramente simbolico, ma in particolare sotto il profilo di una domanda di giustizia che una realtà territoriale come quella di Reggio, così importante nel meridione, si vedrebbe negata”, continua Pasquale Imbalzano. “In questo senso, è facilmente presumibile come il designato trasferimento dell’attività di giustizia amministrativa presso la sezione calabrese del TAR di Catanzaro, segnerebbe –inoltre- il verificarsi del rischio non remoto di ingolfamento del ruolo generale della stessa sezione, che al rispettivo e elevato numero dei ricorsi assunti, se ne vedrebbe aggiunto un numero -altrettanto considerevole- statisticamente pendente a Reggio, vanificando irrimediabilmente in termini di efficienza la risposta dello Stato alla domanda di giustizia proveniente da tutti gli operatori economici e sociali. Senza contare i disagi per il personale dipendente reggino e per le rispettive famiglie derivanti dal forzoso e subìto trasferimento delle attività presso il capoluogo di regione”, aggiunge Pasquale Imbalzano. “E’ pertanto evidente come il Governo debba fare marcia indietro, anteponendo alle esigenze di bilancio un più giusto riconoscimento delle esigenze territoriali che emergono, non dando attuazione a misure sperequate e, anzi, individuando provvedimenti alternativi per raggiungere gli obiettivi di contenimento e riduzione della spesa. Tutto ciò senza intaccare quei presìdi di legalità che rappresentano l’avanguardia nella difesa dei diritti e della legittima volontà di crescita civile espressa dalla nostra realtà territoriale” conclude Pasquale Imbalzano.

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