Il Cis della Calabria ha promosso “Individualmente insieme: solitudine e integrazione in Europa”

Reggio Calabria. Nello spazio del chiostro della chiesa di San Giorgio al Corso, a Reggio Calabria, promossa da Loreley Rosita Borruto, presidente del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, si è tenuta la tavola rotonda di Filosofia sul tema “Individualmente insieme: solitudine e integrazione in Europa”. Sono intervenuti: il Prof. Giovanni Cogliandro (Docente di Filosofia morale presso l’Università Tor Vergata di Roma), la Dott.ssa Rosaria Catanoso (Ricercatrice presso l’ Università di Messina), il Dott. Paolo Arcudi (Sociologo) e il Dott. Franco Iaria (Saggista e Critico letterario). Ha diretto e moderato l’incontro la Prof.ssa Emilia Serranò Degli Espositi (Già docente di Filosofia). Un argomento di grande interesse ed attualità, come ha sottolineato in apertura di serata la Prof.ssa Serranò, legato all’avvento della globalizzazione e agli spostamenti di grandi masse umane che, nel terzo millennio, hanno cambiato lo scenario socio-culturale dell’Occidente. Un cambiamento difficile da gestire a causa dell’intensificarsi del fenomeno migratorio che ha posto in primo piano le problematiche della “differenza” e del “multiculturalismo”. Da qui la nascita, negli Stati europei, di una politica dell’integrazione mirata ad una pacifica convivenza, nel rispetto della dignità di ogni individuo e del diritto di ciascuno alla tutela delle proprie radici affettive e culturali. Un problema da affrontare, però, come “Europa” considerando l’integrazione come un sfida il cui premio sarà la crescita dell’intera Comunità Europea e la cui meta è il superamento del disagio e della solitudine degli “stranieri”. Ricchi e variegati gli interventi dei relatori:l la dott.ssa Rosaria Catanoso ha posto l’accento sul problema della convivenza tra “identità” diverse in una società che deve realizzare la sintonia e il dialogo in un territorio che sarà “glocale”; il prof. Cogliandro ha precisato che ”l’Europa è luogo di situazioni politiche divenute sempre più fredde”. Da ultimo le analisi socio-politiche ed economiche dei relatori Franco Iaria e Paolo Arcudi hanno posto l’attenzione sulla crisi e sugli aspetti negativi della società del duemila. Un’epoca che, secondo Iaria, avrebbe dovuto segnare una crescita di valori ma, al contrario, ha fatto emergere un regresso di umanità. Una “società del rischio”, così definita dal sociologo Arcudi, secondo cui il venir meno dei legami di parentela e la crisi della famiglia hanno aperto all’individuo la prospettiva della solitudine. In chiusura la prof. Serranò, ha espresso sentimenti di speranza per una società migliore, leggendo un passo di E. Balducci: “Ci sarà un’epoca in cui l’Umanità avrà un centro e una periferia poiché ogni popolo sarà centro e periferia nello stesso tempo, ogni popolo avrà diritto di custodire la propria identità, e di sentire altri, altri popoli ma in una reciprocità che non porta affatto in sé la contaminazione dell’ideologia di dominio”. Numerosi e interessanti gli interventi da parte del pubblico, tra cui l’Avv. Scopelliti, il Dott. Sorrenti e la Prof.ssa De Angelis.

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