Occupy canile. Dacci una zampa Onlus: “Amministrazione comunale legalizzi nostra iniziativa”

Reggio Calabria. Sono passati esattamente 58 giorni da quando, lo scorso 7 luglio, Dacci una zampa ONLUS ha inteso restituire alla città di Reggio Calabria il proprio canile comunale. Da Mortara di Pellaro è partito infatti un chiaro ed inequivocabile messaggio alle istituzioni: Reggio Calabria è una città che sa reagire all’immobilismo e all’incuria derivante da anni di carenze da parte degli enti competenti in materia di randagismo. In una città come Reggio Calabria, dove il tasso di animali vaganti è uno tra i più elevati d’Italia, la mancata apertura di una struttura moderna e funzionale completata nel 2006, consegnata al comune nel 2008 e mai diventata operativa ha costituito un vero e proprio dispendio di risorse economiche e la privazione di un servizio essenziale per una città che si voglia identificare come civile. Dal 7 luglio la cittadinanza, le istituzioni, le forze dell’ordine hanno un punto di riferimento e un luogo di accoglienza per tutti i randagi del territorio. Non è dato sapere però, ad oggi, per quanto tempo è consentito ai volontari di continuare a operare per la salvaguardia e il recupero dei cani vaganti sul territorio e a prendersi cura degli ospiti della struttura ubicata a Mortara di Pellaro, questo perché dal Comune non è mai giunta alcuna certezza neppure in ordine all’effettiva apertura del canile. Se sporadiche voci tendono a identificare come “censurabile” il comportamento di Dacci una Zampa ONLUS, è pur vero che le competenti istituzioni non consentono il ricorso a soluzioni alternative e nel rispetto della legge. Basta pensare che ad oggi il comune non ha stipulato alcuna convenzione con alcuna unità di accalappiamento, nè ha la possibilità di collocare i cani in altra struttura. L’ultimo bando, del 01.08.2014 infatti prevede una proroga per tre mesi alle strutture Happy Dog e Metauria, ma solo x i cani di proprietà del comune che oggi si trovano al loro interno. Per cui gli oltre 140 cani ospitati a Mortara di fatto non avrebbero potuto essere custoditi presso altra struttura idonea. Questo avrebbe significato per loro morte certa sulle strade della città con notevole ripercussione anche dal punto di vista socio-sanitario. Inoltre, la stessa ASP non ha a disposizione né i mezzi né una struttura, nell’ambito di tutta la provincia di Reggio Calabria, per far pronte all’emergenza randagismo. A tal fine e per poter finalmente operare nell’ottica di una seria e concreta lotta al randagismo, è stata richiesta all’amministrazione Comunale l’indizione di una gara per la gestione del Canile di Mortara che rispecchi e rispetti la normativa regionale, nazionale e comunitaria in materia di gestione dei canili pubblici, per consentire così anche alla città di Reggio Calabria di eguagliare quegli standard di efficacia, efficienza e qualità tipiche delle varie realtà del nord Italia- resta inteso che nelle more per l’espletamento della procedura si reitera la richiesta di emanazione di un’ordinanza con tingibile e urgente per dare continuità al servizio. Nella stessa istanza è stato altresì richiesto l’annullamento del bando di gara per la gestione del canile di Mortara pubblicato nel 2012 poichè, indipendentemente dai vizi cui risulta affetta l’intera procedura, le prescrizioni dettate dal bando in questione non consentirebbero di risolvere l’attuale problema del randagismo nella città, scopo per il quale la stessa struttura venne concepita. Infatti, la distribuzione della struttura così come concepita nel bando consentirebbe l’ingresso di soli 55 cani accalappiati o da accalappiare sul territorio del comune di Reggio Calabria (infatti oggi la struttura potrebbe ospitare 290 cani, ma dal bando viene previsto il trasferimento di 200 cani dalla struttura Happy Dog di Taurianova e la riserva di 35 posti per le attività private dell’associazione aggiudicataria), inoltre la previsione della diaria giornaliera per singolo cane come base di calcolo per la quantificazione dell’importo di gara di fatto disincentiverebbe le adozioni. È indiscutibile pertanto che la nuova formulazione del bando debba essere imprescindibilmente valutata alla luce della situazione di emergenza che concretamente imperversa in città, oltre ovviamente la nuova normativa in materia. La forza per andare avanti, in una città che negli anni è balzata agli onori della cronaca per le efferatezze nei confronti degli animali, viene proprio dai cittadini di Reggio Calabria che oggi si sono stretti intorno ai propri volontari sostenendoli con grande solidarietà, sostituendosi in toto alle istituzioni e garantendo un servizio di fatto inesistente in città. Il contributo è arrivato in varie forme, dalle ciotole al cibo, dalle donazioni, alla mano d’opera per la manutenzione della struttura ormai quasi deteriorata dall’incuria di 8 anni di abbandono, ma oltre a questo non è mai mancato da parte della città il supporto morale. Reggio ha avuto un sussulto d’orgoglio, si è rispecchiata nell’azione di Dacci una zampa ONLUS, rispondendo con ben 65 adozioni in 58 giorni, inoltre altri affidi sono già in programma non solo in città, ma in tutta Italia, dal momento che questa iniziativa ha varcato i confini regionali grazie ad una rete di contatti animalisti estesa in tutta Italia, che l’associazione in dieci anni di esperienza nell’ affidamento dei cani randagi è riuscita a realizzare. Occorre riconoscere, in ogni caso, che quest’onda d’urto ha smosso altresì l’apparato burocratico della città, infatti nel giro di pochi giorni il Comune di Reggio Calabria ha provveduto ad effettuare l’accatastamento e rilasciare il certificato di agibilità della struttura completando un iter arenato da ormai 6 anni. Auspichiamo dunque che nella risoluzione della questione prevalga da parte dell’amministrazione comunale, il buon senso per far si che gli sforzi di Dacci una Zampa ONLUS e della cittadinanza non vengano vanificati da sterili formalismi in danno della reale parte debole che rappresentata dagli oltre 140 cani salvati grazie al funzionamento della struttura di Mortara.

Dacci una Zampa Onlus

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