Stop ai lavori su Corso Garibaldi. Secondo il Cidec una “tragedia annunciata”

Reggio Calabria. La crisi economica, inarrestabile, miete ancora vittime, soprattutto nel settore del commercio. Nel secondo trimestre 2014 i fallimenti di aziende nel Mezzogiorno sono aumentati del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: anche chi era riuscito a sopravvivere alla prima fase della crisi, visto il perdurare della contingenza negativa, ben oltre qualsiasi pessimistica previsione, è stato costretto infine a cedere le armi e chiudere battenti. Se poi a tutto questo si aggiungono i guasti provocati da Amministrazioni inette e incapaci allora il disastro è completo.
A Reggio ovviamente è successo anche questo: siamo riusciti a trasformare una occasione di rilancio economico e commerciale (il restyling del Corso Garibaldi) in un ulteriore elemento di disagio che ora, con la probabile sospensione dei lavori causa prescrizioni della Soprintendenza, rischia di trasformarsi nell’ennesima tragedia annunciata.
Si “annunciata”. Per prima la CIDEC ha lamentato l’assenza di un tavolo di confronto su un intervento così importante. Peggio: il tavolo sarebbe anche stato convocato ma coinvolgendo solo una piccola parte delle organizzazioni di rappresentanza cittadine, impedendo di fatto qualsivoglia contributo da parte nostra (e non solo). Attraverso gli organi di stampa (unico strumento rimastoci visto il silenzio assordante dei Commissari cittadini ai nostri ripetuti inviti al confronto), avevamo segnalato per tempo le criticità neanche tanto nascoste nell’appalto appena affidato.
Con quale logica si è dato avvio a lavori di tale portata a ridosso dei saldi estivi? Con quale criterio si è scelto di iniziare i lavori proprio dal tratto storicamente interessato dalla processione durante le festività Mariane? Perché non prevedere nell’impianto di cantiere soluzioni atte a limitare i disagi a esercenti e commercianti? Perché si è andati avanti nei lavori, ampliando il tratto interessato dagli stessi, nonostante da subito la Soprintendenza abbia mosso i rilievi che oggi rischiano di bloccare il cantiere? Ovviamente nessun ha tenuto in considerazione i nostri richiami e i nostri avvisi.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Ora non possiamo che augurarci che a questa situazione si ponga rimedio nel modo più rapido e indolore possibile e soprattutto che questa ennesima “tragedia” economica e sociale non diventi strumento di propaganda elettorale (come purtroppo abbiamo già avuto modo di constatare).

Sergio Marin
Segretario provinciale Cidec

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