Rischio alluvioni, a Reggio Calabria è tutto pronto per una tragedia annunciata

Corso Vittorio Emanuele III

Reggio Calabria. Se il Nord è alluvionato, a Reggio Calabria è tutto pronto per piangere lacrime da coccodrillo. Le immagini dell’alluvione che ha colpito la città di Genova di recente provocano tanta angoscia. Strade distrutte, macchine trasportate via come fuscelli, distruzione e morte sono le conseguenze causate dalle ormai ben note “bombe d’acqua”, precipitazioni improvvise e violente che si abbattono con una violenza inaudita in maniera sempre più frequente grazie anche agli sconvolgimenti climatici che si stanno verificando con sempre maggiore frequenza sul nostro Pianeta. Le cause scatenanti di queste “precipitazioni killer” sono da ricercare negli stravolgimenti che la mano dell’uomo ha apportato nel tempo alla natura risultanti in grado di distruggere o modificare habitat e scenari naturali.
Come già accaduto in passato (vedi alluvioni del 1953 e quelle più prossime del settembre 2010), anche Reggio Calabria di certo non si dimostra esente dai rischi causati da queste devastanti manifestazioni temporalesche incontrollabili.
Vi è dunque da chiedersi quali strategie, da parte degli enti preposti a tale compito, vengono adottate nella nostra città in materia di prevenzione per cercare di far fronte e dunque contenere limitandoli i danni possibili derivanti dalle forti precipitazioni. Certo è che, facendo un giro per la città ed osservando alcuni presidi fondamentali per fronteggiare questi eventi, appare visibile lo stato di abbandono e di scarsa applicazione dedicata al problema.
Ad esempio, molti pozzetti di accoglimento delle piogge sparsi sulle strade cittadine risultano completamente intasati. Terriccio sulle griglie divenuto ormai cemento, fogliame, erbacce e altro ancora risultano posizionate chissà da quanto tempo sia all’interno delle vasche di queste cavità, sia all’esterno di esse. Cosa questa che, impedendo l’accesso dell’acqua, contribuisce alla formazione di veri e propri laghi in molti posti provocando grossi disagi e pericoli alla popolazione.
La mappatura, effettuata in alcuni luoghi della città, pone in risalto questo stato di trascuratezza che andrebbe eliminato dagli enti preposti a tale compiti attraverso un’opera efficace di manutenzione che liberi e renda nuovamente utili gli scarichi. Dalla copertura del torrente dell’Annunziata, al lungomare, a molte vie intersecanti tra di loro, le immagini raccolte fotografano una condizione di incuria marcata che preannunciano condizioni di criticità.
Tale doverosa attenzione dovrebbe essere rivolta anche agli alvei di quelle fiumare considerate “a rischio” che si presentano pericolosamente “ingolfate” da quel materiale (terra e scarichi illegali di rifiuti ingombranti), che potrebbe risultare da impedimento per lo scorrere anche violento delle acque, che andrebbe rimosso (così come avvenuto nel greto del torrente Annunziata di recente) per mettere in sicurezza e dare tranquillità alla popolazione sempre più spaventata per quelle terribili ed angoscianti immagini di distruzione viste purtroppo con sempre più ripetitività nel corso degli ultimi decenni.

Guglielmo Rizzica

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