Ecco chi supporta le idee “legali” di Ethos: intervista all’avv. Antonio Guarna

Antonio Guarna

Antonio Guarna

Reggio Calabria. Antonio Guarna, avvocato di 53 anni, sposato e padre di 4 figli. Esercita la professione dal 1993, alle spalle un passato da ex atleta agonista di judo, quando toglie la toga trova ancora il tempo per indossare la divisa da arbitro nazionale di prima categoria di lotta greco-romana. La domenica, spesso e volentieri, niente toga e niente lotta, mette il casco e prende la sua “Stelvio 1200” per unirsi agli amici del “Moto Guzzi Club” di Reggio Calabria, di cui è presidente, così come presiede l’Associazione di volontariato “Bruno Guarna”, nata nel ricordo del compianto fratello, medico ortopedico, prematuramente scomparso. Nella qualità di avvocato, specialista di diritto civile e amministrativo, oltre che di attivista del movimento, ha partecipato attivamente alla stesura del programma elettorale della lista Ethos. A Giuseppe Musarella, leader del movimento e candidato a sindaco della Coalizione Reggina, lo legano una profonda amicizia e il reciproco rispetto assoluto dei principi di legalità. Guarna, così come alle scorse comunali, anche in questa tornata elettorale partecipa quale candidato consigliere della lista Ethos. Ma soprattutto è lui l’uomo col quale Musarella si confronta prima di tutti quando c’è da architettare una proposta in campo giuridico targata Ethos. Così gli abbiamo rivolto alcune delle stesse domande formulate a Musarella, per saggiare la “tenuta” ideologica e sostanziale del programma. Sicuramente, rispetto al leader del movimento, l’approccio di Guarna è diverso, e non è solo questione di sintesi. Al paziente eloquio di Musarella fa da contraltare un rapido pragmastismo di Guarna, che individua il nocciolo della questione e va subito al dunque.

Crisi reggina: quali cause e quali artefici?
Tra le cause vi è un classico bizantinismo della mentalità reggina che andrebbe superato facendo riferimento alle nostre tradizioni magno-greche nel segno della innovazione nella tradizione. Di certo il modello Reggio si è rivelato errato, ha portato allo sfascio economico della città.
Società miste: quale futuro per le società stesse e quindi per i dipendenti?
I dipendenti dovrebbero essere riassorbiti e riqualificati attraverso un percorso di formazione ad personam in base alle diverse qualifiche. Le società dovrebbero essere ristrutturate e ripulite da eventuali o accertate infiltrazioni.
Rifiuti e acqua: soluzioni per fronteggiare i problemi?
Spingere l’acceleratore sulla raccolta differenziata da un lato, ricucire il colabrodo delle condutture dall’altro.
Infrastrutture e opere pubbliche, quali sono le priorità?
Le infrastrutture su cui puntare sono innanzitutto quelle del turismo, trattandosi di una città a vocazione turistica, quindi favorire gli imprenditori che intendono investire in questo settore. Vorrei vedere realizzato il museo del Mediterraneo con il suo splendido waterfront, come come serve il completamento del Lungomare fino a Calamizzi, da un lato, e Gallico, dall’altro. La più grande incompiuta rimane il palazzo di Giustizia, che dovrebbe essere il perno della verifica e del controllo degli appalti pubblici.
‘ndrangheta: come fare per aumentare il numero di chi denuncia il racket?
Infondere una nuova cultura di appartenenza e di civiltà, alla legalità e al rispetto di se stessi. Perché senza un concetto di autostima non vi può essere il superamento di una sub cultura della paura e della minaccia.
E’ sufficiente metterla sul piano della cultura?
La cultura è sempre apparsa in questa città come un secondo o terzo livello di interesse per la politica perché la cultura è l’aspetto critico della politica, e di questo la politica ha paura e quindi non ha interesse a promuoverla. Incentivare la cultura significa anche elevare la politica alla sua funzione più pura.
Cultura e sport  vanno a braccetto, ma a Reggio Calabria scarseggiano anche le strutture sportive
Da sempre ho frequentato con passione e dedizione gli sport minori e in specie judo e lotta, per cui sono un profondo conoscitore della realtà e delle difficoltà in cui si dibattono atleti che praticano queste discipline cosiddette minori che non siano calcio basket e pallavolo. Atleti che andrebbero invece supportati con strutture dedicate proprio per la specificità dell’attività praticata. Una grande assente, incomprensibilmente assente, è una struttura dedicata a una piscina comunale che non deve e non può mancare in una città di mare come la nostra.

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