A tu per tu con i candidati sindaco. L’intervista a Vincenzo Giordano

Reggio Calabria. Vincenzo Giordano – architetto, 44 anni, padre di due figli – è il candidato del Movimento 5 Stelle che, dopo una fase di profonda crisi interna, si lancia in pista per tentare la corsa verso la conquista di Palazzo San Giorgio.

Crisi reggina: cause e artefici. La crisi istituzionale ed economica affonda le sue radici in una gestione amministrativa e finanziara dell’Ente incredibilmente dissennata, poco trasparente e non funzionale a garantire la costruzione di un modello sociale basato sulla tutela dei diritti e della qualità dei servizi pubblici per uno sviluppo locale complessivo, bensì orientata a servire interessi particolari e specifici e a rafforzare le basi del potere di una certa casta pseudo politica. Gli artefici sono da identificare nelle classi dirigenti degli ultimi anni che, come scritto dalla Corte dei Conti nella prima fase di dissesto guidato, hanno condotto l’Istituzione locale ad uno stato di decozione originaria di un inevitabile dissesto che, se dichiarato, avrebbe consentito alla Comunità di ottenere l’accertamento dei responsabili e congrui risarcimenti. Il nostro obiettivo è quello distringere l’unica e sola alleanza possibile: quella con la coscienza e con la speranza della Gente, per abbattere ogni forma di indifferenza delle persone verso le istituzioni, della politica verso il territorio e le sue reali esigenze, per ridare il giusto valore alla città, per rendere tutti coprotagonisti di un processo che ha come culmine quello di ricominciare a provare, tutti insieme, vibranti emozioni derivanti dal senso di appartenenza alla città di Reggio Calabria, città ricca di potenzialità, risorse, bellezze naturali, ma funestata e deturpata da anni di malaffare, corruzione, criminalità dilagante.

Come si esce dallo stato di crisi? Dopo 2 anni di commissariamento e dopo una lunga stagione amministrativa inefficace e dannosa, siamo pronti ad avviare un difficile processo di risanamento e di sviluppo della città. Anzitutto attraverso il rispetto di autentici valori Etici: delibereremo l’adesione alla Carta di Pisa, un codice etico in base al quale gli amministratori si impegneranno a conformare la loro condotta ai doveri istituzionali di servire la Comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza, nel rispetto dei principi del buon andamento ed imparzialità dell’Amministrazione e dei principi di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche, respingendo e contrastando ogni tentativo di infiltrazione mafiosa. Fondamentale sarà poi coinvolgere i cittadini nella gestione della vita pubblica locale per assumere scelte in linea con i reali interessi e le effettive esigenze del territorio. Sarà messa a punto un governance amministrativa capace di rendere il cittadino coprotagonista nel processo di costruzione della nuova Città del futuro. Imprescindibili saranno le commissioni di inchiesta sulla gestione delle partecipate e dei rapporti contrattuali con le banche negli ulti anni. Sarà definito un assetto istituzionale burocratico che proficuamente opererà per cogliere tutte le opportunità d finanziamento offerte dalla politica di coesione (compresi i fondi strutturali) e per progettare l’innovazione del tessuto cittadino e delle sue infrastrutture. Tutela dell’ambiente, differenziata capillare e impianti di riciclo, mobilità sostenibile, trasparenza amministrativa e bilancio sociale concorreranno a far rinascere una una comunità affranta e deturpata da una classe politica tradizionale sempre attenta solo al proprio potere.

Quale futuro per le società miste e i dipendenti? La disponibilità dei fondi della politica di coesione e la realizzazione di progetti innovativi nel settore dell’ambiente, dell’energia ed efficienza energetica, del digitale, della mobilità a bassa produzione di carbonio, e la realizzazione dei progetti di formazione e riqualificazione professionale (grazie soprattutto al FSE), forniranno ottime possibilità occupazionali e di sviluppo territoriale con prioritaria attenzione al necessario reinserimento del personale di società miste. In ordine ai servizi pubblici locali la tendenza del movimento è quella di mantenere un controllo pubblico degli stessi attraverso piani organizzativi efficienti e dai costi standard e con una organizzazione produttiva che ricada all’interno di società in House maggiormente controllabili e difficilmente esponibili a corruttele e infiltrazioni di interessi criminali. Si ribadisce l’intenzione di istituire una commissione di inchiesta in ordine alla gestione passata delle società miste e per far emergere eventuali profili di responsabilità.

Opere pubbliche incompiute: come, un’eventuale giunta Morabito, provvederà alla riapertura dei cantieri e secondo quali priorità? Completamento delle opere pubbliche avviate e incomplete, in primis il teatro dell’Arena lido, attuazione piena delle previsioni di investimento contenute nel Decreto Reggio e realizzazione dei piani sviluppo territoriale finanziati dagli strumenti della politica di coesione 2014-2020, sono tutte priorità imprescindibili che, visto anche i vincoli imposti al bilancio e ai suoi margini di manovra in relazione alla crescita cittadina, dovranno dare al territorio opere e servizi moderni idonei a favorire lo sviluppo locale anche in termini di competitività e maggiori possibilità di impiego. Altra priorità sarà quella di risolvere l’impasse storico che purtroppo riguarda una fondamentale ed ineliminabile infrastruttura: il centro mercatale- agroalimentare. Che sia Mortara o un altro luogo, una città europea come Reggio non può privarsi di una infrastruttura strategica, moderna e funzionale nell’ambito del settore commerciale, importante anche perchè capace di garantire servizi, prodotti di qualità e posti di lavoro. Altre opere contraddistinte dal marchio di priorita saranno: un centro giovanile polivalente (la cittadella dei giovani), uno skatepark e e centri periferici di aggregazione e un piano di riqualificazione e costruzione di edifici ERP.

Quali iniziative adotterete per il contrasto alla criminalità organizzata e quali – se previste – come incentivo per gli imprenditori che hanno denunciato o vogliono denunciare il racket? Nel nostro programma abbiamo previsto una sostanziale riduzione di tributi e tariffe locali per chi denuncia l’odiabile racket e non sono da escludere l’inserimento nei bandi pubblici comunali di clausole di maggior tutela per gli imprenditori coraggiosi. Non trascurabile è poi la proposta del marchio etico “No Gioco d’Azzardo” per i titolari di esercizi pubblici che lo contrasteranno. Per essi saranno definiti sgravi tributari, forme di pubblicità gratuite altri vantaggi.

Una proposta meritevole di attenzione riguarda il rimborso di 5,5 Mln di euro di gettito tributario indebitamente incamerato dal Comune attraverso il prelievo tributario che negli ultimi 2 anni ha vessato i cittadini. Con coraggio e senso di responsabilità il M5S si impegna a restituire il maltolto a cittadini onesti che per errori di contabilità tributaria hanno versato molto di più del dovuto per l’erogazione di servizi di discutibile qualità. Sarà un modo per recuperare credibilità e ripristinare un rapporto di fiducia tra la PA comunale e la Comunità desiderosa di giustizia sociale.

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