Elezioni. Preferenza di genere, De Blasio e Nava: “Se non è una garanzia, almeno istruisca il cambiamento”

Reggio Calabria. Trasmettiamo di seguito la nota congiunta di Daniela De Blasio e Consuelo Nava:
Per la prima volta al Comune di Reggio Calabria per l’elezione del Sindaco e dei consiglieri comunali gli elettori possono esercitare la doppia preferenza di genere al fine di agevolare la presenza femminile nella politica cittadina. Un’occasione per le donne, che non ha sortito gli effetti sperati. Lo spoglio è stato infatti inclemente, soltanto due donne su 32 consiglieri eletti: è un dato che fa tristemente riflettere su quanto ancora oggi bisogna lavorare perché la cultura, la tradizione del “male breadwinner” siano finalmente superati a favore di un cambiamento concreto che faccia della partecipazione femminile alla vita politica un punto di forza e non soltanto, come in questo caso specifico, un bacino di voti a sostegno dei “colleghi” maschi. Ma la colpa è delle donne? Sono le stesse donne ad aver tarpato le proprie ali? Ci siamo impegnate a fondo perché questa campagna elettorale potesse rappresentare per le donne, ma anche per gli uomini, una nuova possibilità di riscatto socio-culturale della politica cittadina. Un esercito di donne, professioniste e semplici cittadine, hanno partecipato orgogliosamente al cambiamento anche in tal senso che però, da queste parti, non si è fatto vedere come sperato in termini paritari. Si sa, il sistema elettorale non è la soluzione, ma un modo per garantire, almeno, le differenti opportunità. Comunque, quando si affronta una campagna elettorale, una sfida importante, occorrerebbe arrivarci preparate a fare “la differenza”.
In questa campagna elettorale, così come per le regionali, le donne dovrebbero essere veramente portatrici di innovazione, sicuramente più degli uomini. La possibilità per ottenere ogni singolo voto è, come dimostrato e confermato alle ultime consultazioni, di gran lunga inferiore rispetto al consenso ottenuto (per la verità, a volte, senza grossi sforzi) dai colleghi di genere maschile. Importante quindi è essere rappresentative di un impegno che non è nuovo rispetto al quotidiano, di risultati conseguiti in occasione di grandi sfide per i diritti e la democrazia, di progetti portati avanti con tenacia ed abnegazione piuttosto che di programmi elettorali confezionati per la campagna elettorale e, se tutto questo c’è, saperlo comunicare con forza. L’innovazione dovrebbe avere la forza di cambiare anche i modi di costruzione delle liste nel futuro, in un’ottica che non rivolga l’attenzione esclusivamente alle logiche di potere al maschile o, ancor peggio, che spinga le donne al compromesso per poter esprimersi con il proprio contributo.
Le donne insomma hanno un’occasione unica a Reggio come in Calabria. Allora, criticamente, aldilà della possibilità delle leggi e delle doppie preferenze, occorre essere forti, saper esprimere candidature rappresentative e riferibili. L’esperienza registrata alle recenti elezioni comunali cittadine, impone per il futuro dopo una riflessione importante e critica.
Abbiamo lavorato con forza prima delle elezioni, ma forse avremmo dovuto fare di più, oppure qualcosa di diverso. Anche l’iniziativa “Le Cittadine” – iniziativa che, durante la campagna elettorale, ha riunito, in due occasioni, donne, candidate e non – ha tentato di portare avanti il messaggio positivo che la donna in politica offre, quanto e a volte più di un uomo, se riconosciuta come capace di incidere nei programmi che valorizzano la democrazia paritaria. Non ci abbiamo creduto fino in fondo, forse e bisogna lavorare ancora. Ma se è pur vero che molte donne e molti uomini non hanno votato donna, utilizzando soltanto una preferenza, crediamo che la ricerca del fallimento sia da ricercare altrove. La doppia preferenza rappresenta una sconvolgente novità nella mentalità dell’elettore per cui avrebbe dovuto essere al centro di tutti i dibattiti pre-elettorali. La comunicazione su come esprimere la doppia preferenza di genere, perpetuata dai vari partiti concorrenti, tranne rare eccezioni, non è stata impeccabile, anzi, potremmo dire, a volte è proprio mancata. Cosi come pensiamo che le donne in campagna elettorale, con la possibilità della doppia preferenza, non debbano andare a rimorchio degli uomini né farsi rimorchiare, magari trovandosi poi fuori pista. Piuttosto, debbano caratterizzare la campagna con iniziative importanti sui temi, senza posizioni di subalternità rispetto alle candidature maschili, confrontandosi in un serio dibattito interno di proposta. Essere presenti tanto nel dibattito politico e chiedere con forza ed argomenti di essere impegnate nelle giunte di governo degli enti.
Per Reggio è stato difficile dimostrarlo, evidentemente, visti i risultati. Occorre lavorare ancora, capaci di essere scelte perchè alternative ai soliti metodi di acquisizione del consenso e per aumentare la coscienza di questa importante cultura quale necessità per le istituzioni e per la società civile. Anche in questo, forse, occorre fare la differenza. Vedremo, in occasione della prossima competizione elettorale regionale, se si riuscirà, anche misurandosi con l’impossibilità di esprimere la doppia preferenza di genere. Occorre “preferire” un candidato su un altro, una candidata su un candidato. Anche questa volta non a prescindere, ma capaci di riconoscere la differenza. Intanto alle neo elette al consiglio comunale di Reggio Calabria un buon lavoro in attesa di un vero cambiamento.

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