La crisi la fa da padrona sulle tavole del cenone della vigilia di Natale

Il signor Umberto

Il signor Umberto

Reggio Calabria. Il Natale e la crisi economica che ha colpito il nostro Paese, e non solo, ha condizionato di molto la spesa per l’acquisto delle pietanze che verranno servite sulle nostre tavole la sera della vigilia. Piatti a base di pesce per tante persone che, con un occhio rivolto al portafoglio, si muoveranno tra i cartellini dei prezzi con circospezione e terranno basso il costo della spesa nel momento della scelta dei prodotti.
Il signor Orazio Gatto, titolare di una pescheria posta su via Pentimele gestita insieme al figlio Francesco e la moglie Vittoria, è uno dei testimoni della crisi: “La vendita – esordisce il signor Orazio – è notevolmente calata in percentuale rispetto ad anni passati. Molta gente adesso sceglie di comprare il così detto “pesce povero”, cioè il pesce azzurro (il pesce sciabola o spatola, le alici, le boghe o ope, ecc…) per poter cucinare sia la prima portata come il secondo piatto”. Mentre serve i clienti che si aggirano tra banchi di ottimo pesce di diversa qualità, il signor Gatto continua dicendo: “La crisi c’è, si vede e si sente da ciò che il cliente acquista ma anche dai commenti che fanno durante la scelta. Una volta il pesce pregiato (dentici, orate e altro) non aveva il tempo di essere esposto sui banchi che veniva subito comprato. Oggi magari ciò avviene, ma con più attenzione prima di spendere”.
Dello stesso avviso è il signor Umberto, gestore della pescheria che prende il suo nome posta su via Aschenez: “E’ evidente che la crisi ha interessato i portafogli delle persone. E’ vero che i clienti che comprano i pesci pregiati si sono ridotti, ma è anche vero che nessuno vuole rinunciare al tradizionale pasto a base di razze ittiche nel cenone di Natale”. Poi sulla scelta delle varietà di pesce dice: “Adesso l’acquisto riguarda la qualità a basso-medio costo. Pesci sciabola, polpi, calamari, seppie ma anche palamite sono le razze più vendute”.
Più pessimista è il signor Giovanni Caratozzolo che con il suo punto vendita posto su via De Nava commenta insieme alla madre il periodo dicendo: “E’ crisi profonda. La gente acquista solo prodotti economici (come le razze già citate) badando bene a non sforare nella spesa. Questo, almeno per questi acquisti, sicuramente sarà un Natale solo per benestanti”.
I gestori delle pescherie vivono anche a proprie spese il particolare periodo e lo affrontano facendosi suggeritori verso il consumatore nell’acquisto di razze ittiche meno costose rispetto ad altre che solo qualche anno addietro potevano “figurare” sulle nostre tavole. Un Natale che, nonostante la crisi, merita sempre di essere celebrato e vissuto in ogni forma di vita sociale accontentandosi e sorridendo per quel poco che si ha rivolgendo magari un pensiero caritatevole a quanti vorrebbero avere qualcosa ed invece a differenza di tanti, non posseggono nulla.

Guglielmo Rizzica

Il signor Umberto
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