Lamezia Terme. Operazione Andromeda: le cosche di ‘ndrangheta reggine intervenute per mediare la guerra di mafia

Volante della Polizia

Una Volante della Polizia

Lamezia Terme (Catanzaro). Le complesse attività investigative condotte dalla Squadra Mobile di Catanzaro e coordinate dalla locale Procura Distrettuale Antimafia, sviluppate con meticolosa attività di riscontro delle diverse dichiarazioni di più collaboratori di giustizia nonché dall’imponente attivazione di servizi tecnici hanno permesso di ricostruire anche la vicenda che aveva portato alla sottrazione della bara dell’imprenditore Antonio Perri, ucciso nel 2003, da elementi della cosca Torcasio, e le vicende connesse con riunioni di ‘ndrangheta che avevano coinvolto anche ‘ndrine della provincia di Reggio Calabria intervenute per mediare la guerra di mafia che si stava scatenando tra i gruppi contrapposti dei Iannazzo con i Torcasio-Gualtieri.
L’attività investigativa avrebbe fatto emergere poi il presunto stretto collegamento dell’imprenditore Franco Perri, figlio del defunto Antonio, con la cosca Iannazzo alla quale non avrebbe esitato a chiedere la gambizzazione di suo fratello Marcello per motivi di carattere economico.

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