Doccia fredda per gli uomini del XII Reparto Mobile: la denuncia del Sindacato Movimento Poliziotti

Alla luce di quanto sta accadendo presso il XII Reparto Mobile della Polizia di Stato questa Organizzazione Sindacale rimane incredula circa le diverse segnalazioni relative sulla mancanza di acqua calda presso gli alloggi collettivi di servizio. Si potrebbe pensare a un attacco terroristico, a un tentativo di sabotaggio per il quale invocare la presenza del nucleo antisabotaggio ma ahinoi la realtà è più amara che mai. Il nostro “sabotatore” in realtà proviene dalla Prefettura. La situazione che si protrae ormai da ben due settimane al XII Reparto Mobile è inverosimile. La dignità degli operatori di un reparto operativo che nel periodo di maggior carico di lavoro, coincidente con i mesi in cui i picchi di calore raggiungono le più alte vette, viene calpestata assistendo in ultima istanza alla privazione dei diritti essenziali, gli operatori vengono privati di quello che dovrebbe essere non un privilegio ma il minimo indispensabile per poter garantire la minima igiene e pulizia personale ossia l’acqua calda.
Benché sia nota a tutti la scoperta dell’acqua calda, non deve essere così per la locale Prefettura, ove tocca scomodare fino a SUA ECCELLENZA, per dirimere congestionate e farraginose trafile burocratiche che, con micidiale sinergia, fanno pendant con la resistenza del fornitore del servizio che lamenta il mancato pagamento delle fatture emesse. Dalle conseguenze che ne scaturiscono, mentre i contendenti dibattono della diatriba, il danno più grave viene arrecato al personale del Reparto Mobile; un’istituzione di pubblico servizio paradossalmente colpita dall’interruzione di pubblico servizio. Ricordiamo come in ambito europeo la cosidetta “Health and Safety” ossia salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro sia considerato un argomento di primaria importanza in tema di sanità pubblica. Si consideri che il XII Reparto Mobile di Reggio Calabria è il fulcro dei Reparti di Polizia in tema di sbarchi per il Sud Italia e pertanto maggiormente esposto ai rischi di contagio di malattie e infezioni portati dai migranti; per altro, come continuamente specificato dalle circolari del Ministero dell’Interno circa i rischi e le opportune cautele e protezioni da adottare al fine preventivo di riduzione delle infezioni e dei contagi viene indicata come cautela la semplice operazione del lavaggio delle mani con detergenti antibatterici e l’acqua calda, ma come già detto quest’ultima non viene erogata da 15 giorni. Si rammenta che la disciplina prevista dal D.LGS. 81 2008 e ss.mm. e ii. di cui all’allegato IV considera adempimento la disponibilità di acqua calda negli ambienti di lavoro e che la mancata erogazione dell’acqua calda costringe i lavoratori a non poter fare neanche una doccia. Ciò è inaccettabile. Dalla pregressa analisi si può ipotizzare anche un possibile focolaio di infezioni che si può sviluppare nel predetto ambiente di lavoro tale da mettere il Reparto Mobile in una condizione di rischio pandemico che neutralizzerebbe un intero reparto di ordine pubblico.
E’ inoltre noto a questa Segreteria che la Direzione del Reparto Mobile si è già adoperata con le dovute richieste e svariati solleciti nei confronti della Prefettura e ad oggi continua a non esserci alcuna risposta. Occorre un tempestivo intervento avente carattere risolutivo affinché questa situazione che ormai ha assunto il carattere di emergenza possa essere definitivamente risolta poiché trascorsi 15 giorni, non si può chiedere al personale di polizia di sobbarcarsi lo sforzo, inaccettabile e insostenibile, di ulteriori docce fredde men che meno quella che possa essere il protrarsi di tale eventualità.

La Segreteria Provinciale
Reggio Calabria
Federazione M.P./UIL
(Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti)

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