Gallico Marina. Il sindaco Giuseppe Falcomatà in visita al cantiere del lungomare

Giuseppe Falcomatà

Giuseppe Falcomatà

Reggio Calabria. «Reggio è una città di mare, che non ha rapporti con il suo mare, recuperarlo è nel nostro interesse oltre che un’importante e necessaria condizione per lo sviluppo della Città Metropolitana». Queste le parole del sindaco Giuseppe Falcomatà durante il sopralluogo a Gallico sul cantiere dei lavori per la riqualificazione del lungomare, iniziati qualche giorno fa. «Il lungomare – ha proseguito il primo cittadino – è un’opera fondamentale che punta a rilanciare le potenzialità turistiche della zona nord della città. La riqualificazione del waterfront a nord e sud del centro cittadino rappresenta uno degli obiettivi strategici per il governo della città, nell’ottica di uno sviluppo turistico integrato del territorio». I lavori a Gallico interesseranno tutto il lungomare con una riqualificazione complessiva paesaggistica e ambientale, con il rifacimento dei marciapiedi, l’installazione di nuove ringhiere anti corrosione; l’illuminazione verrà interamente ripristinata con lampioni di nuova generazione e a risparmio energetico; scale per scendere a mare e scivoli per consentire l’accesso ai disabili. Entro tre mesi il primo tratto di passeggiata (circa 300 metri) sarà restituito ai cittadini, con una novità: una balconata con affaccio sul mare. «Restituire la dignità ad un territorio per lungo tempo abbandonato a se stesso – ha concluso il Sindaco – è quello che l’Amministrazione si è prefissata fin dal suo insediamento. Continueremo ad operare in tal senso, vigilando sullo stato di avanzamento dei lavori. Iniziamo da Gallico; procederemo verso Catona ed ovviamente verso Pellaro e Bocale, che sono gli altri poli strategici del fronte mare cittadino e sui quali interverremo anche in termini di pulizia e di riqualificazione delle spiagge. Lavoriamo in anticipo per farci trovare pronti alla prossima stagione estiva e nel frattempo restituiremo ai cittadini pezzi importanti della città, da tempo oggetto di incuria ed abbandono».

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