Il primo amore non si scorda mai

Reggio Calabria. C’è molto fermento negli ambienti artistici reggini e, in una città che ha fame di cultura e sano intrattenimento, le rassegne teatrali non sono mai abbastanza.
L’associazione Pagliacci Clandestini, per venire incontro alle esigenze di ogni età, ha programmato ben due cartelloni: è infatti prevista una rassegna-bambini, con la messa in scena di otto spettacoli, e una rassegna-adulti, Il vento che muove – direzione artistica di Santo Nicito.
Nei due giorni di Prima è andato in scena lo spettacolo Le petit tap, scritto e diretto dalla simpaticissima e spumeggiante Anna Saragaglia, in arte L’Annina, coadiuvata da Carla Carucci, con le scenografie di Andrea Andidero. Nata e cresciuta a Corato, in provincia di Bari, Anna ha coltivato la vocazione artistica fin da bambina. Dopo gli studi Sociali a Venezia decide di dedicarsi a tempo pieno al teatro ed alla danza, si trasferisce a Torino dove frequenta, con profitto, la Performing Arts University, di Philippe Radice. Nel 2010 scopre il Tip Tap e la sua vita cambia.
Le petit tap è la sua prima creazione teatrale da protagonista, una frizzante storia d’amore all’interno della quale si legge il percorso di crescita interiore e maturazione della protagonista, Ninette.
Ninette – dichiara Anna Saragaglia – è il mio alter ego. La protagonista è una ballerina di successo che viene ingaggiata per una tournee. Attraversando l’Europa, sotto le luci dei riflettori dei teatri più famosi, si imbatte, a Marsiglia, in Juan. L’incontro fortuito fa battere per la prima volta all’impazzata il cuore della dolce Ninette, ma la Compagnia deve ripartire per la tappa successiva e Ninette deve lasciare, suo malgrado, Marsiglia.
Nonostante abbia realizzato il suo sogno, Ninette è malinconica, gli applausi ed il successo le appaiono vuoti, si sente incompleta ed infelice. All’improvviso abbandona la scena e seguendo il suo cuore torna a Marsiglia per cercare quegli occhi. Ma la ricerca del suo amore perduto non dà gli esiti sperati per settimane.
A un certo punto comincia addirittura a credere che Juan sia stato frutto della sua fantasia, fino al momento in cui, sola, triste e senza un soldo, seduta al tavolo di una taverna sta fissando sconsolata un bicchiere di vino ed ha in mano l’ultima sigaretta: quando ecco che la porta si spalanca e sulla soglia, bello come il sole, si materializza Juan.
Grazie a un appassionato tango, che nella finzione scenica rappresenta l’incontro idilliaco tra i due, Ninette appare finalmente appagata e felice. Ma, purtroppo, il suo sogno durerà solo una notte perché, al limite della vigliaccheria, tipica di un certo tipo di uomini, Juan la lascia senza una spiegazione con una telefonata e scompare.
La dolce Ninette si dispera e non riesce a darsi pace. Giunta al limite dello sconforto trova la forza per reagire e cercare di dimenticare Juan.
È a questo punto che la narrazione cambia e la brillante ricerca espressiva di Anna Scaragaglia colpisce e coinvolge. Lo spettacolo diviene infatti interattivo nel momento in cui i nuovi amori sono alcuni degli ignari spettatori che, invitati sul palco, entusiasticamente si sottopongono alla rivalsa di Ninette, che non è più la tenera e passiva innamorata, ma, una donna volitiva che è ben consapevole della sua femminilità.
Ninette adesso ha smesso di soffrire, per il suo amore perduto; tuttavia, seppur desiderata, bella, giovane e di successo è ancora profondamente insoddisfatta e non riesce a comprendere la ragione del suo disagio fino al momento in cui si rende conto che la serenità che cerca è sempre stata sotto i suoi occhi, l’equilibrio che cerca è interiore: torna così al suo primo amore, il tip tap, l’unico che non l’abbia mai delusa!

Monica Bolignano

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