“E l’amore guardò il tempo e rise…” ancora un successo targato Pagliacci Clandestini

Reggio Calabria. “E l’amore guardò il tempo e rise …” nello stesso modo, noncurante del tempo che passa, Mimì, teneramente innamorata, aspetta inchiodata sulla panchina – su cui ha salutato con un romanticissimo bacio il suo innamorato prima che questo partisse in cerca di fortuna – l’imminente ritorno del suo amore. La protagonista dello spettacolo Alì, in scena per la rassegna bambini del Teatro della Girandola, è una simpatica ed indaffaratissima clochard che occupa tutta la sua giornata, ha addirittura un lavoro: ama ritrarre gli innamorati in cambio di qualche monetina. Possiede addirittura un animale domestico, un topolino che le tiene compagnia. Una vita quasi normale, normale nel suo attaccamento alla quotidianità ed ai riti che la tengono lontana dalla solitudine, che non viene mai messa in evidenza fino al momento in cui la giornata volge al termine, e a quel punto quando al giorno segue la notte e con la notte prende il sopravvento il desiderio nei confronti dell’amato che prende corpo nei sogni: solo durante questi romantici viaggi onirici è felice … una felicità completa che però si frantuma bruscamente al trillare dell’odiata sveglia che la riporta repentinamente alla realtà.
Come ogni innamorata, la tenera Mimì, ritrova in ogni coincidenza un segno, un “messaggio” dal suo amore, ma le speranze di incontrarlo ancora vengono disattese; i giorni – mesi – anni passano fino al momento in cui il trillo della sveglia non riuscirà ad avere la meglio sul sogno, quando, finalmente, i due innamorati voleranno insieme felici.
Il personaggio della clochard viene sviluppato e modellato seguendo le tratti della tradizione dei pagliacci classici: pochissimo trucco, poche gag e quasi nessun dialogo, ponendo l’accento esclusivamente sull’espressività del volto come metodologia universale; una splendida Sara Gagliarducci, della compagnia Brucaliffo – L’Aquila – porta in scena uno spettacolo tutto suo: una storia in cui è il sogno a contaminare la realtà, ed effettivamente la sensazione che si “respira”, grazie all’irreale atmosfera che Mimì crea, riuscendo a carpire totalmente l’attenzione degli spettatori, è proprio quella di dare una sbirciatina nel sogno di qualcuno.

Monica Bolignano

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