Romeo e Giulietta. Ruggero Pegna le “canta” al Comune: «Palacalafiore in stato di degrado assoluto»

Ruggero Pegna

Ruggero Pegna

Reggio Calabria. «Il Palacalafiore è l’unico grande contenitore di eventi che ha la Calabria, capace di ospitare le maggiori produzioni, ma ne ho constatato, nonostante l’elevato canone di affitto, uno stato di assoluto degrado. Necessita di urgenti interventi, dai bagni alla biglietteria, dagli impianti termici a quelli di illuminazione, nel rispetto delle normative di sicurezza e del confort degli spettatori!».
A “cantarle” al Comune di Reggio Calabria è Ruggero Pegna, reduce dall’ultimo, l’ennesimo, successo di “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo”, il musical che ha bissato il successo dell’altra mega produzione, “I Promessi Sposi”, che è sempre grazie a Ruggero Pegna se qualche mese fa si è affacciata in riva allo Stretto, e non solo su quel braccio del lago di Como.
Se Ruggero Pegna in persona dà sfogo alla frustrazione di dovere accogliere i propri spettatori in un impianto in stato di “assoluto degrado”, qualcuno a Palazzo San Giorgio dovrebbe stare a sentirlo. Durante lo spettacolo, in effetti, Reggio a tratti, o “a folate”, è sembrata davvero Verona, e non solo per la bravura del cast, ma anche per il freddo che fa all’interno della struttura. Per non parlare dei bagni…
L’augurio è che l’amministrazione comunale voglia prendere in seria considerazione le lamentele di un professionista del settore ad altissimi livelli come Ruggero Pegna, e che voglia intervenire al più presto. D’altronde l’amministrazione, in tempi di crisi, dovrebbe tenersi caro il promoter calabrese, che ha sempre portato in città eventi di caratura nazionale, e continua a farlo in un momento storico in cui il Comune non riesce da sé ad allestire nemmeno un evento di capodanno. “E’ il suo lavoro – si obietterà – non lo fa gratis e ne trae un guadagno”, ma fa bene anzi benissimo il suo mestiere, dal quale trae giovamento l’intera collettività. Si prendano provvedimenti, dunque, e presto. Non vorremmo che se e quando finalmente si sveglierà dal coma, la città dovesse riscoprirsi da sola, come Giulietta nella tomba.

Fabio Papalia

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