L’intervento del neo presidente della Commissione Riforme Sinibaldo Esposito

Sinibaldo Esposito

Sinibaldo Esposito

Reggio Calabria. Di seguito l’intervento del neo presidente della Commissione Riforme Sinibaldo Esposito (Ncd):

“On. Presidente ed onorevoli colleghi consiglieri,
anzitutto devo ringraziarvi per la fiducia che mi avete accordato, eleggendomi a Presidente di questo importantissimo organo consiliare, che ritengo fondamentale, nell’attuale periodo di riordino e riorganizzazione della macchina amministrativa regionale e statale”.
“Mi avete conferito un ruolo che intendo esercitare con alto senso delle istituzioni, del dovere e della responsabilità e con una modalità di lavoro massimamente improntata a criteri di collaborazione e condivisione, in primo luogo con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, nella piena osservanza di modalità e schemi previsti dallo Statuto e dai regolamenti. Le motivazioni che hanno indotto questa Assemblea a deliberare l’istituzione di un organismo con specifica competenza sulla materia delle riforme – ha sottolineato Esposito – affondano le loro radici ben oltre il territorio regionale, in quanto dall’attuale contesto della normativa nazionale (riforma della Costituzione e c.d. Legge Del Rio di riforma degli enti territoriali) era imprescindibile l’esigenza di istituire un’apposita Commissione consiliare permanente che si occupasse, nello specifico, di armonizzare la legislazione regionale con quella nazionale, elaborando proposte di revisione organica dello Statuto, del Regolamento interno nonché di ogni altra materia inerente al processo di riordino degli enti pubblici regionali”.
“In tal senso, era stato prioritariamente assunto dal Presidente Oliverio nel suo programma elettorale, laddove enunciava espressamente che la Calabria di oggi ha  bisogno di un cambiamento radicale che prepari e porti verso un futuro stabile e definito, in un momento storico e sociale in cui necessariamente dovrà avere inizio una nuova fase, improntata ad una visione strategica capace di guidare la crescita della competitività del sistema economico, del benessere dei cittadini, della vivibilità del territorio”.
“Anche quando, in questa Aula, egli ha illustrato le linee programmatiche, ha sempre puntato con forza su questo aspetto, significativamente evocando la necessità di trovare, tutti insieme, il “CORAGGIO DELLE RIFORME” per potere davvero cambiare la Calabria, attraverso una fase costituente volta a restituire centralità ai territori e costruire una Regione che funzioni, attraverso istituzioni efficienti, moderne e con responsabilità e funzioni precise e ben definite, per eludere definitivamente il rischio di un centralismo tanto più autoritario quanto meno autorevole”.
“Ciò, ovviamente, non significherà lavorare per riformare CONTRO qualcuno o qualcosa bensì, al contrario, operare in piena sinergia istituzionale con il Governo centrale, anche e soprattutto grazie alla favorevole situazione determinata dalla coincidenza temporale della guida, in seno alla Conferenza delle Regioni, della Commissione “Affari istituzionali e generali” (che ha espressa competenza in materia di “riforme”), il cui coordinamento, da qualche mese, è stato affidato proprio alla Regione Calabria, con un ruolo particolarmente significativo e rilevante soprattutto in questa fase, caratterizzata da un confronto aperto sulle riforme e sul riordino istituzionale”.
“In tale ottica di confronto costruttivo, la mia designazione, proprio perché investe un consigliere che non è organico a quella parte politica che ha contribuito all’elezione del Presidente Oliverio, assume una connotazione ancora più rilevante – e di ciò ringrazio la maggioranza per la sensibilità dimostrata nell’andare oltre le ‘fazioni’ e gli ‘steccati’ ideologici”.
Il presidente Esposito – inoltre – ha posto in evidenza “le esigenze di riforma di snellimento delle strutture burocratiche e di una seria riforma elettorale, che garantisca un sistema di voto che, garantendo la “parità di genere”, da un lato, consenta a chi viene eletto di potere governare con la sua maggioranza, senza rischi di “ricatti” politici. E dall’altro, assicuri la presenza di una opposizione in Consiglio, numericamente rilevante, della quale dovrà fare parte anche il Presidente “miglior perdente”, sanando quel vulnus che, nella legislatura in corso, ha determinato l’intervento della Corte Costituzionale, che è stata chiamata a decidere su un aspetto che avrebbe dovuto invece trovare soluzione all’interno dell’Assemblea legislativa regionale a ciò deputata”.
Sinibaldo Esposito, di seguito, ha invocato “un profondo processo di semplificazione, riordino e razionalizzazione dell’impianto legislativo vigente, in sinergia con la revisione legislativa e costituzionale in corso sotto il profilo dell’assetto istituzionale dello Stato, del riordino delle competenze tra i vari livelli dell’amministrazione pubblica e delle nuove forme di governo locale e d’area vasta”.
In questo quadro, Esposito ha evidenziato “il ruolo importante assegnato a Reggio Calabria quale Città Metropolitana, ma ciò non dovrà affatto significare una minore attenzione verso l’area territoriale della città di Catanzaro, capoluogo di regione, troppo spesso mortificato da atteggiamenti e decisioni ispirati esclusivamente dalla logica del “campanile”, anche in un’ottica di riavvicinamento istituzionale, pur nel rispetto delle specifiche peculiarità dei diversi territori, ai comprensori del Vibonese e di Crotone; né, tanto meno, dovrà in alcun modo degradarsi il ruolo fondamentale della città di Cosenza che, anzi andrà ulteriormente valorizzata in quei settori (uno fra tutti: il turismo invernale) che, con strutture, professionalità e criteri adeguati, potrebbero farla emergere a livello nazionale, per come è avvenuto per altre regioni, pur potenzialmente inferiori quanto a paesaggi e ricchezze naturali”.
“Sicuramente l’impegno che chiederò – anzitutto a me stesso e poi a tutti noi – sarà quello di discutere e confrontarci ma, soprattutto, di riformare nei fatti e non con le parole, sì da mantenere alto il profilo dell’organismo appositamente istituito che, altrimenti, si ridurrebbe ad un inutile doppione di altri già esistenti all’interno dell’Assemblea”.

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