La storia del rugby a Reggio Calabria

Reggio Calabria. È stata una interessante full immersion nelle pagine della storia della palla ovale in riva allo Stretto la conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” avente come tema “Ragazzi mischia: la storia del rugby a Reggio Calabria”. Storia di una squadra la CARONTE RUGBY REGGIO che nel triennio 1976-1979, fra mischie e touche ebbe a misurarsi con le massime espressioni di quello sport e che portò alle cronache non solo nazionali la città di Reggio Calabria sui campi della serie A. Ma prima di arrivare a quei risultati, nel corso della conversazione organizzata dal sodalizio culturale reggino, si è parlato anche degli aspetti storici del mondo della palla ovale, come evidenziato nella parte introduttiva da parte del presidente del Circolo Culturale “L’Agorà” Gianni Aiello. Sono stati analizzati i primordi di tale sport, quali quelli inerenti all’episkyros greco, l’harpastum romano, il calcio storico fiorentino e la soule francese, per poi passare alla prima storicizzata partita che avvenne, quasi come provocazione, da parte di un giovane studente di un college della città di Rugby, tal William Webb Ellis che in quella occasione realizzò – secondo le cronache del tempo – la prima meta: 1° novembre 1823. Da quella data si è assistito ad una rapida evoluzione di tale sport che dalle scuole, università raggiunse tutte le aree del Commonwealth, vennero istituzionalizzate le prime federazioni rugbystiche, le prime gare ufficiali, la fondazione di squadre entrate nella leggenda come i sudafricani “SPRINGBOKS”, i “BARBARIAN FOOTBALL CLUB” , i neozelandesi “ALL BLACKS”, mentre in Italia le prime notizie risalgono al 1909.
Dopo queste premesse la parola è passata ad Antonio Vacalebre che nel corso del suo intervento parla della presenza della palla ovale a Reggio Calabria, dei tanti nomi che si sono susseguiti nel corso degli anni e che indossarono le maglie da 1 a 15, degli aneddoti, delle varie mischie e touche alle quale partecipò. La presenza della palla ovale a Reggio Calabria fu dovuta alla passione di due pionieri tali Lillo Dieni e Bruno Pisano che assunse il ruolo di primo presidente del club e che aveva un negozio nei pressi della villa comunale dove si svolgevano i primi allenamenti, per passare poi sul terreno di gioco del dopolavoro ferroviario nella zona di Calamizzi. I primi campionati ed in seguito nel 1967 la promozione in Serie C che vide la RUGBY REGGIO impegnata su diversi campi della Sicilia, quali Messina, Milazzo, Palermo, Ragusa, mentre negli anni settanta avviene il salto di qualità, grazie all’opera indiscutibile di Giuseppe Schirinzi, con la promozione in serie B. I tempi sono maturi per il salto di qualità che maturano nella stagione successiva caratterizzata da diverse battaglia sul campo come Firenze e Livorno e di significative vittorie come quelle riportate sulla Partenope Napoli, poi la vittoria di Rieti e la gara conclusiva contro l’Italsider Napoli che sigillò un torneo caratterizzato da 19 vittorie e solo tre sconfitte. Dai primi passi mossi dalla zona sud (rione Pescatori) dove nacque il rugby ai palcoscenici della serie A contro il Petrarca, il Rovigo,L’Aquila, il Brescia, con l’ottavo posto raggiunto nella prima esperienza della massima serie della palla ovale.
Tanti i nomi ricordati nel corso della conversazione culturale come Ferreira alias “Ferrara”, Ver Muren, Mark Gee, Lanna, Gino Coppola, Bentivoglio, il presidente Botti, Pino Marcari, Roberto Gentile, Di Luia, Nick Screnci, Di Bartolo, Pianigiani, Di Nallo, Michael Cunnigham, Pansera, Boncoddo, Roberto Gentile, Artuso, Neal May, Coppola, Spadaro, D’Agostino, Bonelli, ma anche Orazio Boncotti, alias “cavallo pazzo”. Nel corso della giornata sono state ricordate altre tappe importanti come le partite giocate contro gli Springbok, la vittoria contro il Cambridge, la gara giocata al Comunale tra Italia e Cecoslovacchia, la rocambolesca partita tra la Caronte Rugby Reggio e la WÜHRER Brescia, il cavaliere Matacena, ma anche la fase discendente del mondo della palle ovale a Reggio Calabria come le cocenti sconfitte del terzo ed ultimo campionato di serie A. La giornata è stata arricchita anche dai ricordi di un altro rugbysta Diego Giordano. In conclusione dei lavori gli intervenuti hanno auspicato un ritorno del rugby reggino ai fasti di un tempo.

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