L’Agorà ha discusso dell’articolo 49 della Costituzione: il Partito Comunista Italiano

Reggio Calabria. La seconda conversazione, dai caratteri prettamente storico-culturali, sull’articolo 49 della Carta costituzionale della Repubblica italiana si è svolta nei giorni scorsi, presso l’area del Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso, a cura del Circolo Culturale “L’Agorà”. Il sodalizio culturale reggino dà inizio ad un nuovo filone concernente la storia e l’attualità dei partiti e dei movimenti politici italiani e per quanto stabilito nel dettato dell’articolo 49 dove “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Il secondo appuntamento organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà” ha riguardato il Partito Comunista Italiano e dopo i saluti di Antonino Megali (socio del sodalizio organizzatore) hanno fatto seguito gli interventi di Lorenzo Fascì (segretario PCI Reggio Calabria) e Michelangelo Tripodi (segretario regionale PCI Calabria). Un’iniziativa, quella organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, che si è rivelata un vero successo sia in termini di partecipazione che di interesse dei relatori e del pubblico per i temi trattati nel corso della conversazione di carattere prettamente storico-culturale. Si è assistito quindi ad un excursus che non ha assunto nessuna attitudine di matrice attaccata ai ricordi, ma un iter decisamente indirizzato ad un nuovo corso caratterizzato da quelle linee programmatiche che hanno contraddistinto i principi del PCI, quali lavoro, sanità, diritto allo studio, solidarietà, che hanno caratterizzato le linee programmatiche del partito e che saranno i codici identitari questi che andranno a andranno a caratterizzare il nuovo percorso del rinato Partito Comunista Italiano. È stato ricordato anche la volontà di iniziare il nuovo corso, proprio da Bologna, proprio dove avvenne lo scioglimento del PCI intrapreso dal segretario del periodo Achille Occhetto. A distanza di anni, dopo un lungo periodo caratterizzato da una serie di lacerazioni e scissioni, il Partito Comunista Italiano riparte con l’intento di gettare solide fondamenta indirizzate ad un processo unitario utile per arginare e riempire quei vuoti frutto di quelle scelte organizzate da una politica e da un orientamento che si definisce di “sinistra”, ma secondo l’analisi non solo degli intervenuti tale collocazione non risulta come tale. Quindi, oltre al passato di un partito che vide il suo inizio storicizzato dalla scissione dal Partito Socialista Italiano, avvenuta nel corso del XVII Congresso del PSI che si svolse dal 15 al 21 gennaio del 1921 a Livorno. Proprio nella città labronica la proposta comunista riscosse 75 voti dai delegati della provincia di Reggio Calabria. Scorrono le lancette del tempo, lotte operaie, lotte contadine, resistenza, statuto dei lavoratori, battaglie queste sostenute dal Partito Comunista Italiano nei confronti delle fasce deboli e da quelle stesse “lotte” getta le basi per le nuove linee programmatiche, come ad esempio l’imminente campagna referendaria per dire NO allo smantellamento della Carta Costituzionale della Repubblica Italiana voluta dal PD.

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