Il Consiglio di Stato respinge il ricorso sul centro sportivo di viale Messina e sul campo sportivo di Ravagnese

Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato

Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato

Reggio Calabria. Il Consiglio di Stato scrive l’ultima parola sulla vertenza relativa al Centro Sportivo di Viale Messina e al campo sportivo di Ravagnese. I giudici di Palazzo Spada confermano il provvedimento del Tribunale Amministrativo Regionale che aveva accolto le ragioni del Comune di Reggio Calabria, rispetto alla interruzione del rapporto contrattuale con la società che aveva in concessione le strutture sportive, in quanto colpita da interdittiva antimafia sulla base del provvedimento emesso dalla Prefettura di Reggio Calabria. Sulla base di un orientamento ormai condiviso, il Collegio ha affermato che legittimamente l’Amministrazione ha voluto accertare l’affidabilità della soggetto cui aveva affidato un bene di rilevante importanza. Il Consiglio di Stato sostiene infatti che costituisce fatto notorio «i numerosi tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi in società sportive, per ragioni di acquisizione di consenso sociale o altro, anche se queste non agiscono con fini di lucro». E’ altresì notorio – aggiungono i giudici – che nell’ambito sportivo si movimentano importanti quantità di denaro per scommesse, compravendite di atleti e altro. Si legge ancora nel corpo della motivazione della sentenza che: «E’pacifico nella giurisprudenza del Consiglio di Stato l’orientamento secondo il quale l’interdittiva antimafia costituisce estremo baluardo della legalità e si basa sulla valutazione di elementi che presi in esame congiuntamente rendono verosimile, e anzi probabile l’esistenza del tentativo di infiltrazione».

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