Verso lo sciopero regionale del settore ferroviario. Uiltrasporti: massima compattezza nell’unità d’intenti e obiettivi

Lamezia Terme (Catanzaro). Nella mattinata del 6 Giugno 2017, presso la sala conferenze del Grand Hotel Lamezia di Lamezia Terme, si è tenuto un attivo sindacale unitario di tutte le RSU ed RLS del settore ferroviario in Calabria. Questa giornata rappresenta uno dei momenti cardine nel percorso che porterà allo sciopero regionale di settore, riguardante tutti i dipendenti di Trenitalia, RFI e Mercitalia, proclamato unitariamente dalle organizzazioni sindacali e programmato per la giornata del 7 Luglio 2017.
Alla presenza dei segretari regionali per il settore ferroviario di CGIL, CISL, UILTRASPORTI, UGL, ORSA, FAST, i lavori hanno avuto inizio con l’introduzione di Natale Spadaro, segretario regionale di settore UILTRASPORTI, che ha coordinato e moderato gli interventi, appellandosi alla massima compattezza nell’unità di intenti e di obiettivi; la relazione introduttiva è stata curata dal segretario regionale di settore di UGL, Angelo Chirico. Gli interventi degli RSU hanno delineato una realtà desolante, ancorché ben nota ai ferrovieri calabresi.
A fronte di un’Alta Velocità ferroviaria di fatto assente sul nostro territorio, di materiali rotabili obsoleti, di collegamenti a lunga percorrenza carenti e frammentati, Trenitalia continua nella sua costante opera di riduzione del personale e degli impianti, con ripetuti tentativi di chiusura e/o riduzione dell’attività del IMC di Reggio Calabria, mentre il personale ormai ridottissimo delle biglietterie impone il funzionamento delle stesse tramite un singolo sportello, o addirittura la chiusura. Sempre più arrogante l’atteggiamento aziendale che mira all’autosufficienza, bypassando il sindacato per raggiungere direttamente ed individualmente i lavoratori, ingolosendoli con facili profitti a compenso di un lavoro senza regole che calpesta i diritti collettivi, presentando turni per il personale mobile senza possibilità di modifiche , mentre alle legittime richieste di assunzioni sul territorio calabrese l’azienda risponde con trasferimenti di personale da altre regioni.
RFI sta portando avanti un grande lavoro di ammodernamento tecnologico a fronte di una totale mancanza di comunicazione ed interazione col sindacato, mentre i dipendenti denunciano atteggiamenti aziendali da caporalato nell’utilizzo delle risorse umane. I piani di Mercitalia sono invece avvolti dal mistero; Si attende ancora di incontrare i vertici aziendali, dopo ripetuti rinvii, per sapere quali siano i programmi attinenti al territorio calabrese. Sullo sfondo di questa realtà giacciono dimenticate le aspirazioni e le necessità degli utenti calabresi, che vedono il settentrione d’Italia sempre più lontano a causa di collegamenti a lunga percorrenza che sono ridotti e frammentati sulla linea tirrenica e totalmente assenti sulla linea ionica.
Stante la dura realtà dei fatti, lo sciopero appare inevitabile e necessario, unica arma in mano ai lavoratori per rivendicare la propria dignità e per tutelare allo stesso tempo i diritti lesi dei cittadini calabresi. È tuttavia necessario, a monte e a valle di queste azioni, ricompattare la categoria attraverso un’attività sindacale concreta e sferzante, che faccia sentire i lavoratori rappresentati con più forza e che metta l’azienda sotto pressione, in un momento storico definibile come vero e proprio anno zero.

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