Il sindaco Falcomatà aderisce all’appello delle Associazioni: «L’ANBSC non può andare via, altrimenti non ha più senso indignarsi per i baciamano ai boss»

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Anbsc: la sede di Reggio Calabria dell'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata

Reggio Calabria. «Aderisco con convinzione all’appello lanciato dalle associazioni per la mobilitazione contro il declassamento della sede reggina dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata di Reggio Calabria. Auspico che l’intera comunità reggina, le associazioni, le istituzioni e l’intera classe dirigente cittadina, si ponga come obiettivo comune quello di mantenere questo presidio importantissimo per il nostro territorio che negli anni ha dimostrato di saper operare con grande incisività ed efficacia, collaborando con tutte le istituzioni locali e nazionali, trasformando il triste primato che ci vede come una delle città con il più alto numero di beni confiscati alla ndrangheta in un’opportunità per il nostro territorio». E’ quanto dichiara il sindaco di Reggio Calabria rispondendo all’appello lanciato dalle associazioni reggine che hanno convocato un presidio per sabato 10 giugno alle 17:00, contro lo spostamento della sede istituzionale dell’Agenzia Nazionale Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata.
«Già quasi due anni fa – ha aggiunto il sindaco – nel settembre del 2015, ebbi modo di affermare pubblicamente la nostra netta contrarietà all’ipotesi di spostamento della sede istituzionale dell’Agenzia. Un passo indietro dello Stato su questo fronte sarebbe un segnale devastante soprattutto in una terra di frontiera come Reggio Calabria dove è necessario affermare con forza la presenza delle Istituzioni. Altrimenti il rischio è quello che si continui a sollevare boati di indignazione di fronte ai baciamano fatti ai signorotti dei clan locali, salvo poi dimenticarci della questione il giorno dopo, quando si tratta di avallare l’ennesimo tentativo di spoliazione di un territorio che ha tanta sete di legalità e di giustizia e che non può sentirsi, neanche per un istante, né sul piano sostanziale né su quello dei simboli, abbandonato dalle istituzioni centrali».
«Qualche giorno fa ho rinnovato il mio appello alla comunità reggina a mettersi in moto per evitare l’ipotesi nefasta del declassamento dell’Agenzia – ha spiegato ancora Falcomatà – un appello prontamente colto, a livello istituzionale, anche dal Consiglio della Città Metropolitana, che nell’ultima seduta ha approvato una mozione che investe le massime autorità nazionali di farsi carico di questa istanza. Non si tratta di una battaglia di campanile, né di bandiera. L’Agenzia ha dimostrato in questi anni di poter operare perfettamente a Reggio Calabria e di conseguire importanti risultati su tutto il territorio nazionale. I dati delle assegnazioni lo dimostrano, cosi come gli splendidi risultati conseguiti sui vari territori grazie all’ottimo lavoro degli Enti territoriali e delle tantissime associazioni che hanno lavorato per restituire ai cittadini, attraverso progetti e iniziative sociali, i beni sottratti alla criminalità organizzata. Sono convinto che questo presidio di legalità vada mantenuto, che la riforma del codice antimafia contenga degli ottimi elementi migliorativi, in grado di offrire nuovi strumenti e risorse, soprattutto professionali, all’Agenzia Nazionale. E’ proprio questo che la nostra comunità sta chiedendo: un potenziamento dell’Agenzia, che può e deve essere ancora più incisiva nel suo ruolo di collettore, proseguendo sulla scia dell’ottimo lavoro fin qui svolto. Un obiettivo – conclude il primo Cittadino di Reggio Calabria – che però non coincide in alcun modo con il declassamento della sede reggina, che va difesa, con prese di posizione pubbliche, soprattutto da coloro che rivestono importanti ruoli istituzionali, a livello nazionale, e conoscono benissimo le esigenze operative dell’Ente e le necessità di un territorio come il nostro che non può assistere inerme all’ennesimo tentativo di scippo».

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