Istituto Figlie Maria Immacolata di Catona promuove progetto “A… come Accoglienza” rivolto ai minori

Reggio Calabria. Sono stati attivati i bandi per la selezione dei volontari da impiegare nei progetti di Servizio Civile Nazionale e l’Istituto Figlie Maria Immacolata di Catona rientra tra gli enti accreditati promuovendo un progetto denominato “A… come Accoglienza, progetto di animazione ed educazione alla solidarietà”, ben in linea con la loro opera solidale che da moltissimi anni compiono sul territorio reggino di riferimento e in ambito internazionale.
L’Istituto Figlie Maria Immacolata nasce infatti a Catona nel 1898, riuscendo a promuovere la propria opera sociale attraverso l’instancabile impegno delle suore, coadiuvate da volontari e laici che quotidianamente lavorano presso la casa generalizia e le altre sedi decentrate. Le testimonianze quotidiane di chi frequenta l’istituto, in quanto comunità educante aperta alla cittadinanza, sono connesse a dinamiche di accoglienza che hanno come madre ispiratrice la fondatrice dell’ordine immacolatino, Suor M. Brigida Postorino, il cui motto era: “Non abbiate che un’ambizione: portare Gesù Cristo in solenne processione. Dove? Dappertutto”.
Allo stesso modo, si vorrebbe fare tramite un simile progetto di servizio civile che si avvale della preziosa collaborazione di giovani volontari pronti a dare il proprio contributo per spendersi a favore degli altri e diffondere il vero spirito dell’accoglienza, intesa nel senso più lato del termine, ossia anche come condivisione e formazione valoriale, in tal caso rivolta ai minori. Sono questi infatti i principali destinatari del progetto che offre un servizio residenziale di pronto intervento per coloro che si trovano in bisogno immediato e temporaneo di ospitalità. Tale servizio collabora a braccio con le istituzioni locali e le sostiene nel rispondere ad un bisogno sempre più in crescita nel territorio calabrese: quello di offrire cura e protezione immediata per superare la fase della necessità improvvisa, garantendo così il soddisfacimento dei bisogni primari.
Sostanzialmente gli obiettivi articolati con le attività correlate si prefiggono appunto di accompagnare il minore in spazi sani e adatti alla necessità di vivere momenti di amicizia, crescita personale, integrazione sociale e culturale per prendersi davvero cura di loro, organizzando inoltre momenti di animazione ed educazione alla solidarietà, quali eventi periodici di comunità dentro e fuori la struttura.
Per chiunque fosse interessato a farsi parte integrante di questo fine progettuale, la domanda di ammissione alla selezione e la relativa documentazione vanno presentati entro il prossimo 26 giugno, cioè alla data di scadenza del bando, disponibile anche sul sito ufficiale dell’Istituto per consultazione assieme a tutte le informazioni e le modalità di partecipazione. Il volontario in servizio civile risulterà così una risorsa giovane e la sua presenza potrà determinare nuovi stimoli anche per l’equipe mista composta da religiose e laici che si susseguono nel quotidiano impegno comunitario dell’accoglienza.

Giulio Borbotti

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