La “maledizione” di Lord Brummel

Daniele Castrizio (foto Marco Costantino)

Reggio Calabria. Daniele Castrizio si affida al social network per diffondere la sua nuova sfida: trovare uno stilista che ci liberi dalla “maledizione” di Lord Brummel. Il noto professore di numismatica, dell’Universitá degli Studi di Messina, ha – per deformazione professionale – la capacitá di individuare la matrice identitaria di ogni capo di abbigliamento. Questa sua abilitá lo porta inevitabilmente a sentirsi privato della sua identitá culturale quando il bon ton e le convenzioni sociali gli impongono un certo “codice” di eleganza.
Il concetto di identitá culturale si riferisce, in generale, all’insieme degli elementi che caratterizzano una popolazione; siamo soliti pensare alla lingua – prima di ogni cosa – alla storia ed alle tradizioni; raramente, peró, andiamo piú a fondo, non considerando anche degli altri elementi quali la gestualitá, la gastronomia ed il modo di abbigliarsi. Un aspetto che, infatti, oggi viene poco considerato – a causa del fatto che siamo tutti eredi dell’idea Brummelliana standardizzata di eleganza – é che abbiamo una concreta difficoltá ad anche solo immaginare un’eventuale alternativa come possibilitá realizzabile.
Nei tempi antichi, lontani dalla globalizzazione, quando la caratterizzazione identitaria era – e doveva essere – immediata, nel senso di “pronta traduzione”, e nitida, nel senso di immediatamente classificabile, la barba, i baffi, le basette o un cappello di un colore, piuttosto che una tunica di un altro, erano tutti elementi che indicavano immediatamente chi eri e da dove venivi in modo incontrovertibile.
Oggi, invece, i capi di abbigliamento, in particolare, si acquistano e si indossano senza una ragione/tradizione culturale precisa. La proposta/sfida di Daniele Castrizio é quella di ritornare al “punto zero” e immaginare l’evoluzione dell’abbigliamento senza le contaminazioni germaniche; evidenziando la indiscussa bontá, in termini di praticitá ed eleganza, di quella “collezione” greco-bizantina dimenticata … ma che, nel percorso di ricostruzione della nostra identitá perduta, rappresenta una tappa irrinunciabile della nostra storia futura.

Monica Bolignano
(foto Marco Costantino)

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