La politica economica dei napoleonidi nel Mezzogiorno

il tavolo dei relatori: Gianni Aiello, Antonino Megali

il tavolo dei relatori: Gianni Aiello, Antonino Megali

E’ noto che il decennio francese nel Mezzogiorno d’Italia fu un periodo di sostanziale modernizzazione politico-istituzionale e socio-economica del Mezzogiorno, sia con Giuseppe Bonaparte che con Gioacchino Murat. Durante l’amministrazione dei napoleonidi nel Regno di Napoli venne attuato un processo di modernizzazione in ogni campo della vita istituzionale dello Stato, del territorio, sia in quello sociale che in quello economico e con relative riforme che ebbero ad interessare altri aspetti del territorio. Tale importante momento storico rappresentò il passaggio dall’ancien régime alla modernizzazione del territorio ed il suo allineamento alle nuove e moderne realtà istituzionali e sociali. Nell’arco di tempo posto storicamente tra la fase rivoluzionaria e quella napoleonica il territorio francese fu oggetto di un’attenta e radicale trasformazione istituzionale che pose le basi per il successivo sviluppo industriale. Tra il 1799 ed il 1800 in Francia venne istituzionalizzato il Bureau de statistique e, di seguito introdotta nel Regno di Napoli nel 1809 con l’acronimo di Officina di statistica, conosciuta anche come statistica murattiana. Nell’ottica degli studi territoriali il governo francese promosse la realizzazione della Statistica, valido strumento utile a documentare la situazione del Regno di Napoli in modo di avere un quadro reale del suo stato di salute sia dal punto di vista demografico ma anche economico e sociale del Mezzogiorno in modo da avviare adeguate scelte politiche. Da queste premesse il Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi “Gioacchino e Napoleone” hanno organizzata un’apposita giornata di studi avente come titolo Aspetti economici del decennio francese nel Regno di Napoli. Essa è stata il filo conduttore della XXIII edizione della giornata di studi su “Gioacchino Murat: un Re tra storia e leggenda” e durante tale incontro sono stati analizzati altri aspetti dell’amministrazione napoleonica nel Mezzogiorno che, grazie a quelle linee programmatiche, ne favorì un rapido ammodernamento delle strutture istituzionali in termini di certezza del diritto, abolizione dei privilegi di nascita e di ceto, riorganizzazione dello Stato e razionalizzazione del prelievo fiscale. Nel corso della conversazione storico-culturale è stata ricordata la figura di Domenico Coppola che fu direttore degli Archivi di Stato di Messina, Catanzaro e di Reggio Calabria ed autore di diverse pubblicazione dal carattere altamente scientifico di archivistica e di storia delle istituzioni del Regno delle Due Sicilie.

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