Diritto di sosta per veicolo negato a diversamente abili. Imbalzano: «Rimuovere questa infelice decisione»

Sosta invalidi

Sosta invalidi

Reggio Calabria. «Siamo fortemente perplessi per il fuorviante significato sociale che assume l’incauta scelta con la quale l’Amministrazione comunale ha rideterminato in diminuzione per il 2018 la geografia delle pubbliche vie cittadine, rispetto alle quali è stato possibile – almeno fino all’anno in corso – accedere al diritto o al rinnovo dello spazio di sosta per veicolo al servizio di diversamente abile dinanzi alla propria residenza. E’ infatti notizia di questi ultimi giorni che, nel dialogo con gli uffici per la predisposizione dell’istanza di rinnovo, a una moltitudine di cittadini diversamente abili, già detentori di questo rilevante diritto alla sosta dinanzi alla propria dimora, concepito come ausilio alla loro ridotta mobilità e che ha la funzione di rendere più agevole la condizione di vita sociale e lavorativa, viene inopinatamente comunicato il rischio del rigetto della domanda stessa in riferimento a importanti vie centrali o periferiche della nostra città ove risiedono». E’ quanto afferma Pasquale Imbalzano, capogruppo nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria, su una vicenda che sta assumendo contorni davvero singolari del decadimento della sensibilità pubblica verso coloro i quali vivono già di per sé una infelice condizione di limitazione fisica a cui sono involontariamente costretti.
«Come altrettanto anomalo – aggiunge Pasquale Imbalzano – appare essere il parametro che è stato adottato come motivazione della contestata decisione, ossia che la rilevazione statistica del traffico veicolare che transita sulle strade escluse da questa misura è talmente basso da non giustificare il mantenimento in essere del diritto alla sosta di chi soffre uno stato di limitata mobilità perché diversamente abile. Sull’ingiustizia di questa decisione non nutriamo dubbi se è vero come è vero che all’improvviso tanti cittadini diversamente abili, e dunque meno fortunati per stato di salute, residenti nelle vie interessate dalle peggiorative modificazioni, si troveranno il prossimo anno a rivendicare il proprio diritto alla mobilità per esigenze vitali, pensiamo soltanto agli spostamenti da e per i luoghi di lavoro o perché diretti presso ambulatori medici o ospedalieri per ragioni di salute, al pari o in qualche caso persino al di sotto delle condizioni concesse a tanti altri cittadini normodotati comunque residenti nelle stesse vie».
«Una decisione criticabile – continua Pasquale Imbalzano – perché pone sullo stesso piano di taluni che hanno piena facoltà di spostamento e mobilità, e dunque nelle stesse condizioni di partenza, coloro i quali , per vicende di vita meno felici, non lo sono affatto e non lo potranno certamente essere per il futuro. E’ questo il sentimento di vicinanza e la sensibilità dimostrata per i concittadini diversamente abili da parte di un’Amministrazione che pone al centro – solo a parole – la solidarietà?».
«Siccome crediamo – conclude Pasquale Imbalzano – che ci si trovi di fronte ad una decisione ingiusta da modificarsi integralmente, poiché fa prevalere una cervellotica rilevazione statistica rispetto a concrete esigenze di vita, chiederemo al Presidente della Commissione Controllo e Garanzia di Palazzo San Giorgio di convocare al più presto una seduta ad hoc su questo tema alla presenza dell’Assessore e del dirigente al ramo per approfondire e far rimuovere i caratteri di una scelta che non ci convince e che anzi alimenta sfiducia».

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