“Zanotti Bianco nel suo Aspromonte”, Amato apre il ciclo di conferenze del Cai

Umberto Zanotti Bianco

Umberto Zanotti Bianco

Reggio Calabria. Ad aprire il ciclo delle conferenze del 2018 del Club Alpino Italiano – Sezione Aspromonte di Reggio Calabria sarà il professore Pasquale Amato, il quale ci parlerà di: “Zanotti Bianco nel suo Aspromonte”. “Nato nell’isola di Creta nel gennaio 1889 da padre piemontese e madre inglese, Zanotti Bianco scese appena ventenne a Reggio dopo il terremoto del 1908” racconta ol professore Amato. “Fu un colpo di fulmine: s’innamorò di Reggio, dell’Aspromonte e del Sud e fece della causa del riscatto del Mezzogiorno lo scopo della sua vita. A tal punto da rinunciare a fiorenti prospettive personali in campo letterario per restare al fianco delle nostre popolazioni e lottare assieme alle migliori menti ed ai più elevati spiriti del Sud. Il giovane intellettuale già nel 1909 condusse un’inchiesta sull’Aspromonte Occidentale che scosse gli animi e destò l’attenzione sugli aspetti socio-economici collocandosi sul terreno opposto a quello preferito già allora dai grandi mass-media, propensi più a ricercare storie avventurose di briganti che a comprendere e correggere le condizioni d’indigenza delle popolazioni. Tutti riconoscono che non è facile operare seguendo una strategia di largo respiro in una realtà così drammatica come la provincia di Reggio, “tanto è piena di pietre e di spine” come scriveva Alvaro. Ma occorre anche reiventarla in una dimensione nuova, diversa, ritrovando il coraggio di pensare come questo anglo-piemontese che non si piegò e non prese la “via facile” della fuga. Lui che poteva benissimo farlo perchè niente – né l’origine familiare, né la nascita, né l’istruzione- lo legava a questa realtà. Lui, il conte Zanotti, che per origini sociali (ambienti diplomatici piemontesi e inglesi) e per formazione culturale era lontano anni luce da questa realtà. Lui, l’intellettuale raffinato e ricercato in tutti glì ambienti più elevati dell’elite culturale non soltanto italiana ma internazionale. preferì rinunciare ad una vita intrisa di successi letterari personali per gettarsi a capofitto in imprese “al limite del possibile” nelle sperdute contrade dell’Aspromonte. Non per descriverlo in termini scandalistici, ma dapprima per conoscerlo e capirlo e poi per rimboccarsi le maniche ed operare”.
E delle sue tante e positive opere nella montagna reggina si parlerà martedì 23 gennaio alle 20:30, nel primo degli Incontri Serali 2018 della Sezione Aspromonte del Club Alpino Italiano di Reggio Calabria.
AnnaElisa Meliadò del CAI Reggio Calabria aggiunge : “Pasquale Amato è stato docente di storia contemporanea e di storia dei movimenti e partiti politici nell’università di Messina. Delegato per i rapporti con l’unione Europea e con l’America Latina e Advisor nel progetto di simulazione diplomatica NMUN-ONU a New York. Insegna presso l’università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria Storia dell’Italia contemporanea nel corso di alta formazione di cultura e lingua italiana per docenti stranieri, dal 2014 Storia dell’Europa contemporanea. Componente del comitato scientifico del “Centro Internazionale Scrittori della Calabria” in qualità di responsabile della sezione storia. Pasquale Amato è da considerarsi uno storico globale per la sua propensione a muoversi agilmente su molteplici ambiti senza confini di temi , di spazi e di tempi. Si ispira difatti a un’idea della storia di carattere interdisciplinare e di respiro universale. Interpreta la storia come ricerca costante delle cause vicine e lontane degli eventi, delle onde di breve, media e lunga durata e dei molteplici aspetti che si intersecano nel determinare il corso dei destini delle comunità umane. Questo suo modo di vivere, analizzare, interpretare e scrivere la storia, lo ha riversato totalmente sia nella produzione scientifica, che nell’intensa attività di intellettuale e di conferenziere. Tra i tanti temi trattati è venuta fuori la ricostruzione storica dell’impegno meridionalista di Umberto Zanotti Bianco, politico, educatore e filantropo che, nonostante le sue origini piemontesi ha dedicato parte della sua vita alla causa meridionale e sopratutto calabrese”.

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