Panico e cittadini al buio nel post terremoto ad Arghillà, chiesta erogazione di emergenza in attesa dei riallacci

Reggio Calabria. Il Coordinamento di Quartiere di Arghillà, composto da associazioni e cittadini della zona, ha inviato in mattinata a Sindaco e Prefetto una istanza urgente sulla grave situazione di pericolo e disagio creatasi nella notte del 10 febbraio negli alloggi popolari di Arghillà Nord – Modenelle tuttora privi di energia elettrica in occasione e subito dopo il terremoto di magnitudo 3.7 con epicentro nella vicinissima S.Alessio. A seguito del panico scatenato dal terremoto, gli abitanti si sono impropriamente riversati nelle scale al buio per uscire all’aperto, mettendo seriamente a rischio la propria incolumità (nella chat del quartiere tra le 3 e le 4 del mattino sono stati pubblicati messaggi di paura e cadute per fortuna senza conseguenza) e soprattutto vivendo situazioni di disagio e terrore acuiti sia dal timore del ripetersi delle scosse che dal buio in cui versano gli alloggi ormai dallo scorso novembre.
Qualora si dovesse ripetere una scossa di terremoto, magari di durata o intensità maggiori, tutt’altro che improbabili nella nostra area, le conseguenze potrebbero essere drammatiche e tale situazione non è degna di un paese civile, la mancanza di energia elettrica non è tollerata neanche nei più disastrati campi profughi e non è più sopportabile oltre dai cittadini che hanno per altro avviato da tempo un percorso di rientro nella legalità, certificato dalla partecipazione diretta ai Tavoli in Prefettura susseguitisi dal 16 novembre 2017, e poi il 14.12.2017, l’11.1.2018 e da ultimo il 1 febbraio 2018.
Nel corso dei tavoli meritoriamente promossi dal Prefetto cui non è sfuggita l’eccezionalità della situazione, è emersa tutta la gravità di uno stato di abbandono e addirittura di mancanza radicale degli impianti che dura da oltre vent’anni, sono state sviscerate problematiche complesse e individuate le soluzioni che dovranno essere adottate da Comune e Enel che però non sono di immediata attuazione, e ad oggi nulla è cambiato per la vita di queste 50 famiglie ,con anziani e bambini, che nel frattempo, hanno già presentato le domande di regolarizzazione presso il settore patrimonio edilizio, con richiesta di provvedimento “urgente” ai sensi di legge.
In data 19.1.2018 è stata inviata una petizione a Prefetto e Sindaco chiedendo che venissero adottati i provvedimenti contingibili e urgenti del caso, e segnatamente l’adozione di un gruppo elettrogeno della protezione civile in attesa che partissero i lavori “bloccati” da burocrazie incomprensibili e incompatibili con emergenze umanitarie, cui è seguito un ulteriore incontro in Prefettura la settimana scorsa,in data 1 febbraio, ma la situazione è rimasta tale e quale quella di tre mesi fa. Con l’istanza in oggetto si reitera accoratamente la richiesta a Sindaco e Prefetto di adozione provvedimenti contingibili e urgenti che saranno reputati idonei allo scopo, tra i quali il Coordinamento cita ad esempio:
1) la dislocazione a Modenelle di un Gruppo elettrogeno o un cogeneratore anche di calore adeguato fino al riallaccio della corrente tagliata a novembre
2) in alternativa l’allaccio provvisorio ed urgente ad una fornitura straordinaria, del tipo di quelle che si adottano nei cantieri o nei campi rom e profughi, per situazioni eccezionali come eccezionale e insostenibile è la condizione in cui versano i cittadini di Modenelle, per altro nel periodo più freddo dell’anno.
3) l’immediato avvio dei lavori a cura di Enel per la posa delle colonne montanti e dei contatori, in attesa che si predisponga la documentazione burocratica e che giunga il pagamento di detti lavori già predisposto dal Comune
4) l’immediato avvio dei lavori a cura del Comune per gli altri impianti di sua competenza
5) il completamento in tempi brevissimi dell’istruttoria delle richieste già presentate di regolarizzazione e di emissione di provvedimento urgente attestante il titolo dell’occupazione degli alloggi, necessario per consentire gli allacci.

Coordinamento di Quartiere di Arghillà cittadini e associazioni insieme per il bene comune

Exit mobile version