Carmelo Versace del “Movimento Civico Oltre” analizza il voto e le responsabilità del PD

Carmelo Versace

Carmelo Versace

Reggio Calabria. “A poco più di due settimane dal voto, chi si aspettava un ‘mea culpa’ da parte dei rappresentanti del partito del PD è rimasto deluso. Tutto tace”. L’esponente del Movimento Oltre Carmelo Versace interviene sull’attuale situazione politica a seguito dell’esito elettorale: “Il silenzio da parte di chi, invece, dovrebbe essere protagonista di una attenta autoanalisi, regna sovrano. Eppure i dati riportati dalle ultime elezioni sono allarmanti, sconfortanti e a tratti imbarazzanti. Il Pd è riuscito a stare abbondantemente sotto quella, seppur mediocre, media nazionale del 19%, consegnando di fatto il territorio al Movimento 5 Stelle, che ha conseguito, invece, risultati sbalorditivi che vanno oltre il 50% in alcune zone e comunque, evidenziando un trend più che notevole su tutto il territorio. Inoltre è da sottolineare un dato non meno grave e cioè che si è riusciti a rivitalizzare il centro destra in alcune importanti province.
Nella mia federazione, ma credo sia stato un dato comune a tante altre, si sono visti aspiranti candidati che hanno barattato la propria identità in cambio di una candidatura ed altre figure di spessore, che hanno brillato nel tempo per capacità e competenza, che invece, si sono viste letteralmente emarginati da logiche di partito incomprensibili. In Calabria, ed in particolare a Reggio Calabria, dati alla mano, il partito ha subito una drastica involuzione e facendo un’ obiettiva analisi sono stati innumerevoli i fattori che hanno portato gli elettori a staccarsi da un partito sempre più lontano dalla gente. Le vecchie sezioni di Partito, i luoghi dove ci si incontrava per confrontarsi, per “costruire insieme”, non esistono più. Sono state sostituite da meri punti di incontro per eleggere segretari di turno o reggenti di Partito. Si accettano commissariamenti inesistenti, si simulano tesseramenti inutili.
Buona parte del nostro elettorato, alle ultime politiche, ha votato il M5s, bocciando in maniera evidente , un modo di fare politica oramai desueto, lontano dal bene comune e soprattutto lontano dalla gente.
In questi giorni abbiamo appreso dalla stampa delle dimissioni da segretario Nazionale di Matteo Renzi; da segretario Regionale di Ernesto Magorno. Quest’ultimo coprotagonista di questo gioco al massacro, ha pensato bene, anzichè fare un profondo “mea culpa”, di saltar giù non appena la barca è “affondata”, scaricando le responsabilità all’uno e all’altro. A mio avviso non si è capito bene che il “vaso” va rovesciato completamente, per essere riempito con nuovi contenuti, altrimenti la situazione attuale, sarà inevitabilmente irreversibile. Si stanno ignorando problematiche serie che interessano la nostra terra: l’esodo dei giovani che non riescono a trovare un lavoro, le famiglie sempre più compromesse economicamente, dove anche pagare una bolletta diventa un’impresa titanica, la sanità che fa acqua da tutte le parti. E’ evidente che il PD si è separato dalla realtà, dal presente e dalla nostra gente. I cittadini chiedono una vera democrazia, per esprimere direttamente la loro voce, per non essere più ostacolati dall’ ”establishment” e, questo vento è un vento che non si può ignorare. Diventerà un vento inarrestabile, se i reduci di questa sconfitta non ne prenderanno coscienza e se non ci si assumerà le responsabilità da parte di tutti i diversi livelli del Partito.
Il M5s ha cavalcato l’onda dell’onestà, della moralità, della democrazia diretta, della meritocrazia, di un livello Sanitario adeguato ai nostri tempi, tutti temi questi , legati alla “nostra” tradizione ideologica, che si sono persi per strada perché barattati con interessi lontani dal cittadino. Non possiamo continuare ad ignorare le sconfitte. Un monito va fatto anche alle Istituzioni affinchè mettano da parte le lotte intestine e creino una proficua rete di collaborazione con la politica, in vista di un fine comune: il benessere del cittadino. Occorre cominciare a lavorare con e per la gente. Ripartire dai fatti e, i fatti, in questo frangente, sono più eloquenti di qualsiasi polemica che può accendersi attorno a questa dolorosa ma, per certi versi, meritata sconfitta”.

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