L’Assemblea dei dipendenti del Comune di Reggio Calabria proclama lo stato di agitazione

Cedir

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Reggio Calabria. Nella sala Altiero Spinelli, ubicata presso il Ce.Dir., in data 8 ottobre 2018, in presenza di una
gremita platea di partecipanti, si è svolta l’assemblea del personale dipendente non dirigente, convocata dalla
Rappresentanza Sindacale Unitaria.
Nel corso dell’assemblea sono state affrontate problematiche ritenute ormai improcrastinabili, la cui mancata soluzione, da parte dell’Amministrazione Comunale ha fortemente contribuito ad esasperare gli animi sia dei dipendenti che della RSU, stanchi delle promesse sino ad oggi non mantenute.
È opportuno fare presente che si è data particolare priorità al mancato pagamento delle indennità accessorie 2016 (Produttività) e al mancato pagamento dei Piani di razionalizzazione 2015, senza tuttavia sottovalutare l’assenza di formazione e la vetustà degli strumenti informatici.

Questi gli argomenti all’ordine del giorno:

Gli argomenti trattati in assemblea, tutti meritevoli di approfondita discussione, come del resto la circostanza imponeva, hanno dato risalto alle più che fondate preoccupazioni, rappresentate in modo realistico ed univoco, sia dai dipendenti che dalle RSU.
Inoltre, gli interventi qualificati della RSU, condivisi pienamente dai dipendenti, hanno posto l’accento sulla propria disponibilità al confronto e alla partecipazione, sinora ampiamente dimostrata, comprendendo le annose difficoltà dell’Ente, che tuttavia non hanno sortito gli effetti sperati. Infatti, il pagamento delle indennità accessorie, secondo il contratto decentrato vigente, doveva avvenire entro marzo 2018.
Ecco perché, alla luce dell’accertata inadempienza contrattuale dell’Ente, si è giunti inevitabilmente alla indizione dell’assemblea dei lavoratori che ha deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale dipendente non dirigente nonché di rendere noto all’opinione pubblica e alla cittadinanza le proprie ragioni.
A tal fine, viene avviato un percorso di legittime rivendicazioni che da un lato porterà la RSU e le organizzazioni sindacali a confrontarsi in Prefettura e dall’altro porterà i lavoratori a manifestare sulle piazze per vedersi riconosciuti quei diritti che da lungo tempo vengono ignorati.

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