Giornate internazionali dell’Infanzia e contro la violenza sulle donne. Le riflessioni di Milazzo

Commissaria pari opportunità della Regione Calabria

Donna maltrattata

Donna vittima di maltrattamenti o atti persecutori

Reggio Calabria. Due importanti date in novembre, il 20, Giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza ed il 25, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: date molto vicine fra loro che si abbracciano sia per ragioni di tempo che per ragioni di cuore. Tutti giorni si registrano ancora notizie di donne vittime di violenza: il carnefice non è necessariamente un immigrato ma spesso, molto spesso è uno di casa. Un marito, un fidanzato, un compagno; tante volte, troppe, un papà. Un papà che con la sua azione sconsiderata aggiunge vittime alla vittima: le altre vittime sono i figli delle donne uccise, gli orfani speciali. La maggior parte di loro è testimone di violenze fisiche e/o psicologiche protratte per diversi anni, spesso proprio dell’omicidio. Alle problematiche relative alla violenza assistita per questi bambini si aggiungono altri aspetti legati alla perdita, drammatica e improvvisa, delle figure di riferimento. Oltre alla madre, nella maggior parte dei casi viene a mancare anche il padre, autore delle violenze e talvolta suicida.

Grazie alle legge n.4 dell’11 gennaio 2018 (Governo Gentiloni), è stata garantita maggiore tutela ai figli orfani di crimini domestici, riducendo anche le difficoltà di ordine pratico ed economico che si aggiungono al dramma della violenza e della perdita del genitore, il tutto nell’ambito delle problematiche legate al femminicidio. Una Legge quella ,che, però, necessita di interventi migliorativi e dei Decreti attuativi: sappiamo bene che se una legge non ha gli strumenti operativi per la sua attuazione rischia di rimanere sminuita nel suo valore. Le Regioni ed i comuni in questo caso potrebbero colmare i gap di informazioni e servizi, mettendo in atto una rete di competenze sociali e psicologiche. Per contrastare il fenomeno degli innumerevoli femminicidi negli anni sono state messe in atto notevoli misure repressive, primo fra tutte lo stalking, ed economiche: la Regione Calabria, guidata dal Presidente Oliverio, di recente ha provveduto a finanziare adeguatamente i centri anti violenza del suo territorio. Maturato, però, il convincimento che il fenomeno deve essere aggredito soprattutto culturalmente, a livello nazionale si è provveduto, tra l’altro, a lanciare nel 2017, con l’allora Ministra Fedeli, il “Piano nazionale per l’educazione al rispetto” finalizzato a promuovere nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un insieme di azioni educative e formative, ispirato ai principi espressi dall’art. 3 della Carta Costituzionale, che guarda al di là delle ideologie e delle varie appartenenze politiche.

In quest’ottica ritengo essenziale continuare il percorso con le istituzioni e tutto il mondo della scuola, con azioni specifiche, coinvolgendo gli studenti e le studentesse, i docenti e le famiglie su quanto possa essere importante un uso consapevole del linguaggio e la diffusione della cultura del rispetto. Aboliamo la violenza iniziando soprattutto dal linguaggio usato in ogni contesto del nostro quotidiano ed empaticamente torniamo ad imparare ad ascoltare l’altro.

Franca Milazzo
Commissaria Pari Opportunità Regione Calabria

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