Reggio Calabria. Qual è il filo conduttore che collega le varie strutture megalitiche disposte nei vari Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo e delle cui culture si sa poco o nulla? Lungo la costa occidentale del Mare Nostrum, nelle terre africane di Marocco, Algeria e Tunisia sia costellata di architetture megalitiche antichissime. Sardegna, Corsica, Calabria, Marocco, Tunisia, Libano, Algeria, isole Baleari, sono alcuni dei luoghi che fanno parte di un’autostrada lungo la quale scorre l’enigmatica cultura megalitica appartenuta ai mitici Popoli del Mare, individuati sulle nostre terre nei Pelasgi. Tali strutture architettoniche, considerate stranamente un fenomeno storico marginale, richiamano quelle dell’area nord-occidentale dell’Europa ma anche altre misteriose culture ubicate in aree. Pertinenze artistiche quali dolmen, nuraghi,menhir, luoghi come Sardegna,Puglia,Calabria, Francia, Inghilterra,Russia,Romania, scorrono lungo questa misteriosa linea culturale dei megaliti le cui conoscenze sono ancora avvolte dal mistero. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi nel nuovo incontro, a cura del Circolo Culturale L’Agorà avente come tema Nardodipace: nuove ipotesi. La conversazione culturale avrà luogo giovedì 7 febbraio (ore 16,30) presso la sala Spanò Bolani della Biblioteca Comunale De Nava di Reggio Calabria. Parteciperanno in qualità di relatori il prof. Filippo Arillotta ed il prof. Leonardo Tripodi.
L’Agorà discute di nuove ipotesi sui megaliti di Nardodipace
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