Dà fuoco alla ex moglie. NUDM Reggio Calabria: «Ancora una volta la violenza ha le “chiavi di casa”»

Reggio Calabria. A soli quattro giorno dall’8 marzo dove una marea di donne ha riempito le strade di tutta Italia protestando per la china oscurantista e misogina che arriva dal mondo politico e non solo, contro la violenza machista, sessista e razzista, nella nostra città, proprio stamattina, abbiamo dovuto registrare un episodio di una gravità inaudita, un ex marito, agli arresti domiciliari in un’altra città, è riuscito ad evadere, arrivare nella nostra città in pieno giorno, aspettare la moglie in una strada frequentata e nelle adiacenze di una scuola, aprire lo sportello della sua macchina, cospargerla di benzina e darle fuoco.

Dalle ultime notizie sembra che, per fortuna, la donna non sia in pericolo di vita. Un ennesimo caso, dunque, di tentato femminicidio eseguito con modalità a dir poco agghiaccianti! Un’altra donna che sta pagando la “colpa” di aver scelto di vivere una vita libera e diversa lontano dall’uomo che per un periodo è stato il proprio compagno, un’altra donna colpevole di aver chiuso con una relazione che, forse, le stava stretta, colpevole di non sentirsi proprietà di un uomo, colpevole di AVER SCELTO LA LIBERTÀ. Ancora una volta si ripropone lo stesso copione, le donne che si ribellano diventano preda di uomini che dentro e fuori delle loro “tempeste emotive”, le hanno da sempre considerate “cosa loro” una sorta di proprietà da usare a piacimento.

Alla luce di quanto accaduto, però, più di una domanda ci nasce spontanea, come può un uomo messo agli arresti domiciliari e per di più in un’altra città, aver impunemente lasciato la propria abitazione, arrivare fin qui e portare a termine il suo pianificato e lucido progetto ? Così come ci stiamo chiedendo, in attesa di maggiori e più dettagliate notizie, se la stessa donna fosse stata preavvisata dell’evasione dell’ex compagno. Speriamo che questi nostri interrogativi abbiano presto una risposta.
Ma questa storia di una gravità infinita, ci mette di fronte a un’altro grande interrogativo, le donne che denunciano sono poi realmente “protette” dallo Stato ? Solo qualche giorno fa il Ministro Salvini si è vantato di aver messo in campo nuove leggi per “proteggere” le donne dalla violenza maschile, ma ancora una volta, si riesce solo a ragionare in termini legalitari ed emergenziali. Se si continua a lesinare fondi ai centri antiviolenza, se la “ rete istituzionale” che se ne dovrebbe occupare non è in grado di coordinarsi molto poco potrà cambiare.

Sono anni che continuiamo a predicare che se non si parte dalla prevenzione, da programmazioni strutturali nelle scuole e non episodici “progetti” fatti in occasione delle giornate dedicate, se si continua ad impedire, in nome di una fantomatica ed inesistente “ideologia gender”, che i programmi di educazione di genere nelle scuole, fatti naturalmente da professionisti e reti qualificate, entrino di diritto nelle programmazioni annuali nelle scuole di ogni ordine e grado, non ci sarà codice rosso, bianco o rosa che tenga.
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a questa donna, e speriamo di aver notizie sempre più rassicuranti sulla sua salute. Intanto chiediamo a tutte di essere sempre vigili e pronte a scendere di nuovo in piazza, sempre di più ed ancora più unite e chiudendo con una frase scritta da una giovane donna vittima di femminicidio, ribadiamo con forza “NESSUNA DONNA PUÒ ESSERE PROPRIETÀ OPPURE OSTAGGIO DI UN UOMO, DI UNO STATO, NÉ, TANTO MENO, DI UNA RELIGIONE (Stefania Noce).

PS. Invitiamo i “nostri” uomini politici di astenersi a fare i leoni da tastiera esprimendo solidarietà a destra e manca, abbiamo ben chiaro in mente quanto è accaduto lunedì in Consiglio Regionale e della loro pelosa solidarietà non sappiamo che farcene!

Non Una Di Meno Reggio Calabria

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