Reggio Calabria esclusa dal decreto “Salva-Roma”, Nicolò (FdI) ne chiede la modifica

Alessandro Nicolò

Alessandro Nicolò

Reggio Calabria. «Destano sorpresa e preoccupazione gli indirizzi del decreto ‘Salva-Roma’ per come oggi anticipati dal quotidiano Il Sole-24 Ore». Lo afferma in una dichiarazione il consigliere regionale Alessandro Nicolò.

«L’imponente accollo finanziario dello Stato centrale, pari a 3,6 miliardi di euro, delle obbligazioni emesse dal Comune di Roma nel 2004 e il fondo di 541 milioni di euro, ripartito in tredici anni, destinato ai Comuni capoluoghi delle Città Metropolitane di Torino, Napoli, Messina e Catania, escludono, almeno finora, la città di Reggio Calabria. L’unica provvidenza per Reggio – prosegue Nicolò – consisterebbe nell’allungamento a venti anni del piano di rientro del debito». «Si tratta, come annunciato anche dalla vice ministro dell’Economia Laura Castelli, di finanziamenti sottratti a progetti destinati all’innovazione industriale il che – afferma l’esponente politico di FdI – dimostra quanta difficoltà esista nel Bilancio nazionale nel reperire fondi aggiuntivi da destinare agli enti locali in conclamate difficoltà finanziarie».

«Tutto questo – denuncia ancora Alessandro Nicolò – nel silenzio incomprensibile… va tutto bene, dunque? E mentre i reggini tirano la cinghia come non mai per l’accanirsi della crisi economica, l’asfissiante peso della tassazione locale e regionale, nulla si muove per far cambiare i contenuti del ‘Salva-Roma’ e reindirizzare, come avvenuto per il comune di Alessandria, che città metropolitana non è, finanziamenti aggiuntivi al bilancio di Reggio Calabria».
«Non ci sono scusanti. Si chiede al Governo – conclude l’On. Nicolò – la modifica del “Salva–Roma” su cui si erano coltivate speranze risoltesi, invero, in sogni svaniti alle prime luci dell’alba».

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