Tutti in piedi per Laura Pausini, anche col biglietto numerato

Egregio direttore,
le scrivo per segnalarvi la vergognosa esperienza vissuta ieri al Palapentimele in occasione del concerto della cantante Laura Pausini.
Ebbene dopo aver acquistato cinque biglietti dal costo di 46 euro cadauno con relativo posto numerato (acquistati un mese prima del concerto), arriviamo con largo anticipo per assistere al tanto atteso concerto e purtroppo dei nostri posti assegnati non si vedeva neanche l’ombra. Palazzetto stracolmo di persone, scale di accesso occupate e i nostri posti chiaramente occupati da altre persone che erano state fatte entrare probabilmente senza biglietto e sicuramente non avendo diritto ad occupare quei posti. Dopo uno scaricabarile tra forze dell’ordine, servizio di sicurezza (che facevano solo bella mostra e nient’altro) e responsabili dell’organizzazione, tutti fantasmi, e dopo aver atteso invano che qualcuno ci risolvesse il problema ci siamo recati ai botteghini dove qualcuno si è degnato di rimborsarci i soldi dei biglietti.
Nelle nostre condizioni si sono trovate almeno un centinaio di persone perché molti alla fine si sono accontentati di assistere al concerto, che chiaramente era iniziato regolarmente, in piedi ed in condizioni disumane.
Purtoppo questi episodi spiacevoli continuano a verificarsi a Reggio Calabria ed è una vergogna.
La prego di pubblicare questo mio sfogo in modo tale che per il futuro si prendano provvedimenti e si riesca a garantire il minimo della decenza.

Cordiali saluti
Giuseppe Modafferi

Egregio signor Modafferi, concordo con Lei nel ritenere che quanto successo sia vergognoso. Una sola precisazione si impone al suo legittimo sfogo, e riguarda il ruolo, in questo come in casi del genere, delle forze dell’ordine. L’unica ragione della presenza delle forze dell’ordine a tali manifestazioni è il mantenimento dell’ordine pubblico, non la risoluzione di controversie che, nascendo dall’acquisto di un regolare biglietto ha natura contrattuale, e quindi puramente privatistica. Un loro eventuale intervento, posto che ormai il fenomeno aveva assunto proporzioni considerevoli, avrebbe invece potuto sortire l’effetto contrario, rischiando di compromettere l’ordine pubblico. Stando a quanto da Lei riferito, il disagio che è stato causato alla sua famiglia, così come a tutte le altre persone che non hanno potuto assistere al concerto dai posti per i quali avevano sborsato ben 46 euro, sembra da attribuire unicamente all’organizzazione, che probabilmente non ha voluto o saputo gestire al meglio il grande afflusso di pubblico. Organizzazione che almeno, e questa è una buona notizia, le ha giustamente rimborsato i soldi del biglietto.

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