Reality per beneficenza, la comicità di Gennaro Calabrese

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Reggio Calabria. Se alle urne contassero le risate, il presidente della Provincia, Giuseppe Morabito, potrebbe proporsi come l’antiScopelliti, a giudicare dall’indice di gradimento del pubblico che ieri sera ha assiepato il Teatro Francesco Cilea per assistere a “Reality la strana famiglia”, la sitcom del comico Gennaro Calabrese in onda su Rtv e prodotta da “Bluocean productions”. A richiamare il grande pubblico, oltre all’ormai consolidata bravura di Gennaro, lo scopo benefico dell’iniziativa, il cui incasso come l’anno scorso è stato interamente devoluto alla “Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime di Paravati”, impegnata nella costruzione di una chiesa fortemente voluta da Natuzza Evolo. Quest’ultima ha inviato al pubblico un messaggio di ringraziamento. Lo spettacolo è stato intervallato dall’esibizione di artisti che hanno allietato il pubblico con canto e danza. Come la coppia formata dalla ballerina Danila Logoteta e dal partner Giuseppe Modafferi, il campione di ballo Andrea Crisafi affiancato dalla sua partner Roberta Cassalia, il soprano Elena Lollo accompagnata al pianoforte dalla maestra Amelia Aguglia e la splendida interpretazione della giovanissima cantante reggina Micaela Foti (accompagnata dal maestro Franco Dattola), impegnata in questi mesi nel programma televisivo di Rai 1 “Ti lascio una canzone”. Sul palco Calabrese ha dato prova delle sue qualità, un camaleonte capace di cambiare voce e mimica in pochi secondi, spaziando per un repertorio vastissimo di personalità del mondo dello spettacolo e dell’attualità. Gennaro pesca a piene mani anche dal dialetto per dipingere con sana ironia vizi e virtù, ma soprattutto i primi, dei reggini. Come il navigatore satellitare che alla richiesta di indicare la strada all’automobilista per raggiungere il luogo di lavoro risponde “e cu ta faci fari?”.

I nuovi pezzi forti del suo repertorio, però, sono i personaggi che animano la nuova edizione di Reality. Dal Supersindaco abbigliato con “mutanda tricolore” e un mantello nero da Superman, che vola maldestramente per aria tenendo ben dritto avanti a sè il braccio, non per puro caso quello destro, al giornalista col tesserino, cui quest’anno si è aggiunto un altro “collega” della televisione, al vescovo ospite del “Grande confessionale”. Come l’anno scorso, il personaggio più riuscito e più apprezzato dal pubblico resta la caricatura del presidente della Provincia. È a lui che Gennaro ha dedicato l’ultimo esilerante sketch. Il presidente-Calabrese telefona al comico perché lo vuole denunciare, stanco di essere deriso. “Ti riduco in mutande, ti faccio perdere tutto“, dice il presidente all’irriverente comico. “Sì sì, sono avvocato – risponde – se ti posso difendere io? Diciamo che sarebbe, come dire, un onore. No, non c’è da preoccuparsi – taglia corto il presidente-Calabrese uscendo di scena tra gli applausi – u spaccamu!“.
Chissà se Calabrese avrà tratto spunto da un fatto realmente accaduto, come ad esempio più di un annetto fa, quando il vero Giuseppe Morabito, la mattina da presidente della Provincia manifestò solidarietà agli operai della Bentini, la ditta che sta costruendo il nuovo Palazzo di Giustizia, e il giorno dopo era in aula quale legale dell’azienda, suscitando lo stupore del sindacato. A volte la realtà supera il reality.

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