Sventarono suicidio sui binari. Il sindaco premia due carabinieri

Scopelliti premia i due carabinieri
Scopelliti premia i due carabinieri

Reggio Calabria. Un riconoscimento per esprimere gratitudine per un gesto di altruismo al servizio della cittadinanza. È così che il Comune di Reggio Calabria ha voluto sottolineare l’attività di due militari dell’Arma, il carabiniere scelto Salvatore Bellavita e il carabiniere Paolo Orlando, che lo scorso 2 giugno hanno salvato la vita ad una donna, che nel tentativo di suicidarsi aspettava il treno sui binari della stazione ferroviaria di Archi. Nessuno si sarebbe accorto, in quella piccola stazione deserta, del proposito della donna, in preda a un forte stato confusionale, se non fosse stato per una residente, che dalla finestra di casa si è accorta della tragedia imminente, e ha telefonato alla Stazione carabinieri di Archi, tentando al contempo di richiamare l’attenzione della donna. I due militari, in forze alla Stazione di Archi, diretta dal maresciallo capo Luigi Isgrò con il coordinamento del comandante della Compagnia cittadina, capitano Nicola De Tullio, si sono precipitati allo scalo ferroviario. Nemmeno il tempo di richiudere gli sportelli dell’autovettura di servizio, che già potevano udire il fischio del treno proveniente da dietro l’ultima curva e il cui macchinista si sarebbe accorto della donna troppo tardi per evitare di travolgerla, i due hanno raggiunto di corsa i binari, e trascinato via la donna appena in tempo. Il treno è transitato in quel momento ad alta velocità, i due carabinieri ne hanno anche avvertito lo spostamento d’aria. Un solo attimo in più, e sarebbe finita in tragedia, anche per i generosi militari. In una sala di Palazzo San Giorgio, ieri pomeriggio il sindaco Giuseppe Scopelliti ha voluto consegnare ai due carabinieri un segno di ringraziamento della città, con una cerimonia fortemente voluta dal consigliere Giuseppe Agliano, assente per improrogabili impegni. Una cerimonia sobria, ma altamente simbolica, alla presenza del comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Leonardo Alestra, dei comandanti De Tullio e Isgrò, e di una significativa rappresentanza della Circoscrizione di Archi. «Ci conosciamo – ha detto il presidente della circoscrizione di Archi Vincenzo Roberto Leo – siamo amici, i carabinieri sono molto vicini al nostro territorio e questa è l’ennesima dimostrazione di vicinanza alla nostra cittadinanza». «Un territorio difficile, quello di Archi – ha commentato il sindaco Scopelliti – sempre portato come esempio negativo e questa, invece, è una delle tante positività che esprime una comunità che dà segni di vitalità e vivacità». «Sono riconoscimenti sinceri – le parole del colonnello Alestra – e quindi fanno piacere, anche se come dico sempre ai miei uomini, è il nostro dovere. Normalmente i riconoscimenti giungono per le grandi operazioni, com’è anche giusto che sia, ma sta di fatto che la missione prima dell’Arma è la vicinanza alla collettività, così come lo slogan di quest’anno in occasione della nostra festa, “patrimonio delle comunità”, bene sintetizza». Riconoscimenti che non solo confermano la peculiarità dell’Arma, da secoli nel cuore della gente, ma che non sono neppure isolati, come ha sottolineato lo stesso colonnello Alestra, che ha ricordato un analogo riconoscimento consegnato ai carabinieri di Gallina qualche mese fa per aver soccorso una famiglia rimasta pericolosamente in panne in mezzo a una fiumara durante un violento temporale. Riconoscimento che, a onor del vero, avrebbe dovuto essere assegnato anche alla signora che ha avvertito i carabinieri. A lei ha rivolto un pensiero proprio il colonnello Alestra: «Se quella signora che ha chiamato, telefonando direttamente in Stazione, e non al 112, segno di una conoscenza radicata, non avesse avuto la sensibilità di capire il pericolo che incombeva, forse il pur encomiabile intervento dei nostri militari sarebbe valso a poco. Ciò significa che non tutti i cittadini sono insensibili». Anche in realtà come Archi, ed è questa la ciliegina di una storia che, grazie al senso civico di una donna comune, e alla generosità di due carabinieri, possiamo archiviare “a lieto fine”.

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