Legge antisismica. «Una buona notizia per una Calabria sempre più sicura»

Enrico Costa
Enrico Costa

Caro Incarnato,
La leggo su Newz.it e mi auguro che davvero “Presto la Calabria avrà una Legge antisismica”.
La so determinata, e chi mi conosce sa quanto anch’io lo sia perché credo in quello che faccio. Parliamo quindi la stessa lingua. Credo, come Lei, in una Calabria migliore, ed in una Calabria sicura. Altrimenti non sarei un urbanista, non insegnerei questa disciplina, non avrei dedicato la vita a formare qui in Calabria quegli urbanisti e quei pianificatori del territorio dei quali abbiamo tanto bisogno. Vada avanti, non si fermi davanti a nessun ostacolo, perché la sicurezza di un territorio va di pari passo con la lotta alle forze del malaffare, che sulla sicurezza senza punti fermi, alla “volemose bene”, di soldi ne hanno fatti tanti, ne fanno ed intendono continuare a farne indisturbate.
L’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria Luigi Incarnato ci fa sapere che “La Calabria avrà presto la sua legge sismica e sarà tra le migliori d’Italia”, finendola con i sondaggi a campione, ma definendo quelle che sono le caratteristiche reali e non teoriche o peggio presunte del territorio, procedendo quindi zona per zona, con un sistema di controllo capillare.
Luigi Incarnato assume l’impegno a darci “una legge all’insegna della trasparenza”, lo faccia ed avrà il sostegno mio e dei miei allievi, e mi auguro dell’intero sistema universitario calabrese. Ci fa piacere sentire affermare che “noi non possiamo mettere a rischio i nostri fabbricati” e sapere che la preoccupazione di mettere a punto un complesso (ma non complicato, mi raccomando) regolamento antisismico ha preceduto di molto la tragedia aquilana.
Ma dalle opere pubbliche aquilane, Casa dello studente ed Ospedale in primo luogo, e dal carico di tragedie che ormai la stessa sigla OOPP ormai impersona (come professore universitario non cesso di pensare a quei poveri studenti), traiamo la giusta lezione: se la Sua legge sarà davvero rigorosa (ma non rigida, mi raccomando), faccia in modo che la si possa applicare da subito, anche alle opere in corso, ed ancor più ai cantieri abbandonati da anni. E per di più mal localizzati (in spregio a qualsiasi norma di buon senso urbanistico): per parlar chiaro, ci rassicuri almeno Lei che lo spettrale arrugginito e scalcinato cantiere della Casa dello studente a Reggio nel letto di una fiumara e sotto un viadotto autostradale meriti davvero di essere ripreso e terminato, piuttosto che rottamato. Per carità di patria, e per il rispetto della vita umana che attraversa ogni fede ed ogni cultura positiva e che dobbiamo tutti avere nella massima considerazione, localizzando quest’opera tanto necessaria ed attesa in un’area più sicura.
L’Università, che dalla Regione Calabria ha ricevuto questa bella eredità, non si decide a tranquillizzarci seriamente ed una volta per tutte. La prego, cominci a farlo Lei.

Enrico Costa
presidente del Corso di Laurea in Urbanistica

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