Hospice. Il Consiglio comunale approva lo Statuto della Fondazione

logo-palazzo-san-giorgioReggio Calabria. Il Consiglio comunale ha dato il via libera alla costituzione della Fondazione per l’Hospice “Via delle Stelle”. Un emendamento presentato dal sindaco Giuseppe Scopelliti e firmato dalla maggioranza e da parte dell’opposizione ha messo tutti d’accordo, tranne il consigliere Pdci Massimo Canale. Dopo la rissa in Consiglio dei giorni scorsi sullo stesso ordine del giorno, che il clima sarebbe stato più sereno lo si era capito dalla nota diffusa nella serata di ieri, con la quale, al termine di un faccia a faccia tra Scopelliti e Lamberti Castronuovo (uno dei più accesi critici all’impianto statuitario che era stato presentato in Consiglio) è stato annunciato un accordo che salvava la costituzione della Fondazione, avendo riguardo alle critiche avanzata dal centrosinistra. Cionostante la seduta ha vissuto dei momenti di altissima tensione. Tutto era iniziato nel migliore dei modi, con un appello del Sindaco alla pacatezza, dopo il minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della “rivolta di Reggio”. Il primo cittadino, assente la scorsa seduta, ha invitato il Consiglio a fare politica senza trascendere nelle forme passate alle cronache dell’ultima riunione consiliare. Clima distensivo suggellato dalla pacificazione tra Eduardo Lamberti Castronuovo e il vicepresidente Bruno Ferraro. È stato lo stesso Lamberti a chiedere pubblicamente scusa per la veemenza della scorsa volta, andando a stringere la mano a Ferraro fin tra i banchi della maggioranza. A rimettere la seduta sui binari di un confronto incandescente è stato però l’intervento del giovane consigliere Daniele Romeo. Questi, pur usando toni pacati, ha prospettato una ricostruzione della “rissa”, sostenendo di essere stato “chiamato in causa” da Lamberti. Ricostruzione che, se nelle intenzioni di Romeo doveva servire per metterci una pietra sopra, ha fatto infuriare l’esponente della minoranza, che a gran voce ha proclamato la sua estraneità alle accuse. Giusto il tempo di consumare un caffè insieme ad altri colleghi intervenuti nelle vesti di pacieri, e tra i due è tornato il sereno.
Terminati gli interventi “per questione personale”, il Consiglio ha così iniziato la discussione sull’Hospice. Massimo Canale, esponente Pdci, si è detto nuovamente contrario, non dopo aver replicato all’invito rivolto dal sindaco a inizio lavori. “Rivendico il diritto all’ostruzionismo”, ha affermato Canale, rinfacciando con la consueta ironia al presidente del Consiglio comunale Aurelio Chizzoniti quell’episodio quando, pur di far mancare il numero legale, “è scappato via da quest’aula con i pantaloni in mano”. Lo stesso Canale ha definito il proprio ruolo “minoranza nella minoranza”. Il seguito della seduta prova che Canale ha utilizzato un’espressione felice. Dopo essersi visto bocciato dalla maggioranza i tre emendamenti proposti, Canale ha bacchettato pesantemente i colleghi della minoranza. Complice anche la solita verve del consigliere Antonino Nicolò, che dai banchi opposti ha spiegato a un inviperito Canale che il centrodestra non aveva votato i suoi primi due emendamenti (Canale si era assentato per un’urgenza poco prima che fossero votati) perché lo stesso centrosinistra non li aveva votati. Solo sul terzo emendamento, Canale ha ottenuto il voto di Demetrio Delfino (Prc) e Nuccio Barillà (indipendente). Nel suo intervento, esprimendo voto contrario, Canale ha “inchiodato” i colleghi di minoranza su una questione politica che, dal centrosinistra, viene respinta. La tesi di Canale è che l’emendamento votato oggi è lo stesso presentato la scorsa seduta dal consigliere Pasquale Morisani, emendamento del quale il centrosinistra aveva sostenuto l’inammissibilità poco prima della gazzarra finale. L’emendamento proposto dal Sindaco e votato dal Consiglio, infatti, incide sulla parte della delibera, e non sullo Statuto di costituzione della Fondazione, che è già stato approvato dal Consiglio provinciale. Una modifica dello statuto, avrebbe comportato la materiale impossibilità di far parte della Fondazione per il Comune, a meno che anche gli altri soggetti partecipanti, quindi anche la Provincia, non avessero ratificato la nuova formulazione, un po’ come succede per i testi legislativi licenziati e rimpallati da Camera e Senato fino all’approvazione di un testo uniforme.
Ma veniamo all’emendamento: Resta statuito dalla presente delibera che la partecipazione del Comune alla Fondazione de quo, viene saldamente subordinata alla attuale “mission della Onlus La Via delle Stelle” esclusivamente dedicata alle sole cure palliative dei malati oncologici terminali.
Il Consiglio, inoltre, impegna il Sindaco a proporre, in seno alla suddetta Fondazione, tutte quelle modifiche dello Statuto che si rendessero necessarie a garanzia e tutela dell’Ente che rappresenta nel rispetto del deliberato consiliare nonché del pubblico interesse.

Una formula di stile che, secondo il Consiglio (tranne Canale che lo ribadiamo ha espresso voto contrario), supera il paventato rischio che la Fondazione si trasformi in uno strumento per mettere le mani direttamente o indirettamente nel mondo della sanità. Adesso, sopite le polemiche, per l’Hospice si apre finalmente una fase in cui potrà assistere i malati senza dover preoccuparsi continuamente per la sopravvivenza della stessa struttura.

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