Vibo. Manovale arrestato per evasione dai domiciliari

Vibo Valentia. Non si può dire che la vita di un manovale vibonese di 42 anni, non sia stata movimentata negli ultimi tempi. L’anno scorso l’uomo era stato infatti arrestato in Campania perché trasportava droga a bordo della propria auto, da qui era seguito un periodo di detenzione in carcere a cui, all’inizio dell’anno, era stata sostituita quella domiciliare presso una comunità di recupero di Catanzaro. La vita in gruppo però non doveva essere piaciuta un granché all’uomo che, dopo poco, era evaso e, dopo una fuga di appena pochi giorni, si era consegnato presso il carcere di Vibo Valentia. Da qui era scaturita un’altra condanna a sei mesi di reclusione, scontati nel penitenziario del capoluogo.
Così finalmente, alla fine di luglio, per il manovale erano stati nuovamente disposti i domiciliari presso una comunità terapeutica di disintossicazione, questa volta di Mileto, in attesa di scontare la propria condanna anche per la detenzione di droga. Ma l’uomo, evidentemente, proprio non ha feeling con le prescrizioni impostegli dagli arresti domiciliari tant’è che mercoledì scorso, poco dopo le 12, gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo, che quotidianamente verificavano il rispetto delle prescrizioni imposte al manovale per evitare nuove fughe e colpi di testa, lo hanno sorpreso all’esterno della struttura di recupero mentre stava tranquillamente facendo una passeggiata con gli altri ospiti. Per l’uomo sono così immediatamente scattate le manette con l’accusa, per l’ennesima volta, di evasione dagli arresti domiciliari. Accusa a cui il manovale ha risposto candidamente che tanto già lo sapeva che prima o poi ci sarebbe tornato in carcere. Dopo gli atti di rito, quindi, l’uomo è stato trasferito presso il carcere di Vibo Valentia in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria. L’arresto si inquadra nel  piano di intensificazione dei controlli avviato dall’Arma in tutto il periodo estivo al fine di scongiurare il rischio che, personaggi sottoposti a misure di prevenzione e detentive, approfittando della confusione generata dall’arrivo dei turisti, ne approfittino per violare impunemente gli obblighi a cui sono sottoposti.

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